Prima giornata di Rio 2016: Italia senza medaglia, ma i record non mancano

Nessun acuto da podio nelle prime 24 ore di gare, ma gli azzurri impegnati a Rio si sono fatti valere. Nono posto di Tapia nel peso, che paga l'accorpamento di categorie. Ottimi i ragazzi del nuoto: dal quinto all'ottavo posto, tanti piazzamenti conditi da quattro primati italiani.

Prima giornata di Rio 2016: Italia senza medaglia, ma i record non mancano

Non arrivano medaglie nel primo giorno di gare, ma l'Italia si presenta al meglio delle proprie possibilità con alcuni record personali e tante speranze per i giorni che verranno. Speranze che dovranno fare a meno di Ivano Pizzi e Alessandro Di Lello, che non parteciperanno a Rio 2016, nel ciclismo e nell'atletica: infortunato il secondo, escluso per precauzione visti i valori ematici anomali il primo. Ma ecco come sono andate le gare per l'Italia. Finisce al nono posto la finale del getto del peso dell'azzurro Oney Tapia, italo cubano specialista nel disco che partiva nettamente svantaggiato per via dell'accorpamento delle categorie, quella dei ciechi (alla quale appartiene) e quella degli ipovedenti. Tapia lancia 12,72 metri, sotto al suo primato personale, che puntava a ritoccare: "Non ho provato grande emozione durante la gara, forse ho sbagliato un po' la spinta o la chiusura dell'angolo, mi sentivo bene e mi dispiace essere stato un po' sotto alle mie aspettative. Sarei voluto arrivare almeno al mio personale, continuerò a essere combattivo e la prossima gara andrà meglio. L'ambiente paralimpico è straordinario, un'atmosfera sana e pulita. Per il disco prometto di divertirmi io, quello che verrà lo vedremo". Tapia conclude al nono posto, comunque il primo atleta della sua categoria, F11 (ciechi totali). Alle prime otto posizioni otto atleti F12 (ipovedenti), con l'oro assegnato allo spagnolo Kim Lopez Gonzales, che ha lanciato 16,44 metri. Andrà meglio nel disco, dove non c'è accorpamento di categorie e Tapia si confronterà dunque solamente con atleti ciechi.
Conquista la finale dei 400 metri T20 Ruud Koutiki, uno dei due azzurri a gareggiare in una specialità riservata agli atleti con disabilità intellettiva e relazionale. Arriva quarto nella sua batteria con il tempo di 51:53, il settimo complessivo. Buon tempo per Arjola Dedaj e la sua guida Elisa Bettini nelle batterie dei 100 metri S11 (13.43): è il suo personal best, ma è un tempo che non le ha permesso di superare il turno. «Abbiamo eguagliato il personale ma mi aspettavo comunque di aver fatto meglio. Al traguardo quando Elena mi ha detto il tempo, mi sono crollate le braccia. Dovrò riguardare la gara per capire cosa non ha funzionato perché so che potevo fare di più. Entrare in pista è stato comunque molto bello e toccante, ho avuto i brividi ma anche un po' di ansia perché senti gli spalti pieni con il pubblico che ti incita, è fantastico. Ora mi aspettano i 200 ed il lungo però è nel salto che ho più chance anche se io ce la metto sempre tutta in ogni singola gara». 
Nel nuoto, arrivano piazzamenti impreziositi da quattro record italiani che significano che gli azzurri nuotano bene, al meglio delle proprie possibilità, anche se il livello internazionale non porta medaglie. Quinto posto in finale nei 100 dorso S6 per Emanuela Romano, che in mattinata fa segnare il record italiano (1:32:42) in batteria e poi di fatto conferma lo stesso tempo (sopra di soli tre centesimi) nella finale. Arriva ottava in finale Xenia Palazzo, appena 18 anni e la bravura di un record personale abbassato di sei decimi nei 100 dorso S14. «Un sogno partecipare alla Paralimpiade, un sogno che si è avverato». Giovanni Sciaccaluga in finale nei 200 sl S5 si piazza alla fine in settima posizione, con record italiano migliorato di oltre tre secondi: una prestazione maiuscola per il giovanissimo azzurro. Arriva sesta in finale Alessia Berra nei 100 farfalla S13. "Ho sentito molto la stanchezza della batteria in mattinata". Si fermano in batteria Vincenzo Boni e Arianna Talamona. 
Nel tennistavolo una vittoria e una sconfitta, per le azzurre, nella prima mattinata di gare del singolare di classe 1-2. La veterana Clara Podda è stata sconfitta dalla coreana Seo per 0-3 (4-11 2-11 4-11), mentre Giada Rossi si è imposta con il punteggio di 3-0 sull'israeliana Brill (11-5 11-4 11-4). Sconfitte per gli azzurri Giuseppe Vella e Raimondo Alecci nelle qualifiche del singolare maschile. Vella, in classe 2, è stato sconfitto dall'ucraino Yezik per 0-3 (10-12 11-13 2-11), mentre Alecci, impegnato in classe 6, è stato superato dal danese Rosenmeier con identico punteggio (8-11 4-11 5-11).
Per la ciclista umbra Jenny Narcisi, impegnata oggi nelle qualifiche dell'inseguimento C4 di ciclismo su pista, ottavo posto e ottima prestazione personale, anche se non basta per accedere in finale. Il crono di 4:19.968 è il record personale.
LE PREVISIONI ALLA VIGILIA. Al pronti via inizia soprattutto nel nuoto e nell’atletica l’avventura della delegazione italiana ai Giochi Paralimpici di Rio. Cercano la finale nel nuoto Emanuela Romano, Arianna Talamona, Alessia Berra, Vincenzo Boni, Giovanni Sciaccaluga e Xenia Palazzo, mentre allo stadio Olimpico di Rio nel getto del peso c’è subito il tentativo da medaglia di Oney Tapia, ragazzone italo cubano cieco per un incidente sul lavoro. Lui punta soprattutto al lancio del disco, che è la sua specialità, nella quale si è laureato poche settimane fa campione europeo: la prima gara è però nel peso, dove dovrà vedersela non solo con gli avversari della sua categoria, la F11 (ciechi) ma anche con la F12 (ipovedenti). Ci sarà da lottare, difficile ipotizzare una medaglia ma tentar non nuoce, e bisogna semplicemente fare il proprio meglio. L’appuntamento con il peso è a partire dalle 15,35 ora italiana.Oltre alle gare in piscina, parte il programma del tennistavolo con Michela Brunelli, Amine Mohamed Kalem, Giuseppe Vella, Raimondo Alecci, Andrea Borgato, Giada Rossi e Claudia Podda, che dire veterana è dire poco con i suoi 63 anni. Parte anche il ciclismo su pista con Jenny Narcisi impegnata nelle batterie e nelle finali dell’inseguimento, mentre Emanuele Di Marino va nelle batterie dei 100 mt T44. Stessa lunghezza, ma categoria T11, per Arjola Dedaj. 

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)