Caritas Padova. Sfruttamento lavorativo. Contratti part time, sfruttamento full time

Intermediazione illecita. È il reato che identifica ciò che conosciamo come caporalato. Si chiama intermediazione illecita. Questo reato, previsto dall’articolo 603bis del Codice penale punito con la reclusione da uno a sei anni, è l’attività di chi recluta le persone per destinarle a lavorare presso terzi in condizione di sfruttamento. Alla radice c’è chi si approfitta dello stato di bisogno degli ultimi tra gli ultimi.

Caritas Padova. Sfruttamento lavorativo. Contratti part time, sfruttamento full time

Secondo l’avvocato Davide Zagni è questo fenomeno – che tutti conosciamo come caporalato – la chiave di volta per comprendere e contrastare lo sfruttamento lavorativo in agricoltura. «Alcuni imprenditori agricoli – spiega – utilizzano intermediari con asserite partite Iva, una facciata di regolarità, che però vanno a reclutare persone in stato di irregolarità e le offrono come forza lavoro per aziende agricole».

Molti sono di cittadinanza marocchina: operano qualche mese, poi, mentre le maglie della giustizia si stanno per chiudere su di loro, lasciano il Paese. «Queste situazioni sono molto più comuni di quello che ci si possa aspettare, specie tra la Bassa Padovana e il Rodigino».

Un crimine senza vittime, perché le vittime un volto non ce l’hanno: «Oltre al retaggio culturale di molti sfruttati, che rende difficile ribellarsi, spesso è molto complicato avviare indagini e procedimenti per accertare le responsabilità. Andrebbero potenziati i centri anti-tratta». Paradossalmente, alcune soluzioni volte a cancellare le sacche di irregolarità, come la sanatoria del 2020, non hanno fatto altro che stringere ancor di più i legami tra sfruttati e sfruttatori: «La sanatoria ha acuito il caporalato: i lavoratori stranieri irregolari, infatti, per avviare la pratica dovevano effettuare dei versamenti allo Stato. E per farlo hanno chiesto i soldi ai loro sfruttatori, aumentando il loro debito». Dietro la parvenza di un cammino verso la regolarità, si nascondono situazioni “grigie”: «Molti hanno dei contrattini part-time, ma subiscono abusi e sfruttamento full-time».

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