Caritas Trieste e l'accoglienza dei migranti della rotta balcanica. Un “primo approdo” per chi arriva in Italia

Caritas Trieste Dopo settimane o anche mesi di viaggio, a Trieste i migranti fanno il punto e ripartono. Per la loro accoglienza notturna è stato attivato un dormitorio

Caritas Trieste e l'accoglienza dei migranti della rotta balcanica. Un “primo approdo” per chi arriva in Italia

Trieste, città di confine, è il luogo in cui la rotta balcanica dei migranti, dopo essere entrata in Unione Europea tramite Croazia e Slovenia, si immette in Italia. Dopo settimane o anche mesi di viaggio, a Trieste le persone fanno il punto e ripartono, il più delle volte in un treno che ha come direzione Milano, per poi dirigersi spesso verso le città europee in cui parenti, amici o conoscenti hanno già iniziato a ricostruirsi una vita. Katarina Modic, vicedirettrice e coordinatrice dell’area accoglienza per Caritas Trieste, racconta: «Lavoro in Caritas dal 2010. Le prime accoglienze sono iniziate nel 2013 e da lì non si sono più fermate. Parlare di emergenza ormai mi sembra anacronistico. La rotta balcanica esiste e le persone continuano ad arrivare». Caritas Trieste è tra gli enti che partecipano alla convenzione con la Prefettura per gestire 1.300 posti di accoglienza, fornendo trecento posti letto tra strutture di prima accoglienza, strutture collettive e appartamenti per l’accoglienza diffusa per chi fa richiesta di asilo in Italia. Per gli altri – ovvero coloro che si limitano a passare per Trieste e hanno in programma di iniziare il loro iter di richiesta di asilo in un altro paese europeo – è a disposizione nei mesi invernali un dormitorio, aperto solo di notte. «Quando è stata lanciata l’idea di un dormitorio – racconta Modic – c’è stata una buona risposta da parte della cittadinanza e delle comunità cristiane. È un’esperienza molto bella, che prosegue di pari passo con la formazione dei volontari. In un primo incontro di restituzione, a metà gennaio, le persone che si sono impegnate hanno raccontato di come le loro vite siano state toccate da questa esperienza, tanto che vorrebbero riuscire a continuare il loro servizio anche dopo il 31 marzo, quando si prevede verrà chiuso il dormitorio».

Senza dimora: tanti riconducibili alla rotta balcanica

Secondo i dati raccolti da Caritas Trieste relativi all’accoglienza notturna di persone senza dimora, nel 2023 ben 909 persone – su un totale di 1.192 – sono riconducibili alla rotta balcanica. Pakistan e Afghanistan sono i principali Paesi di provenienza.

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