Conca in Thiene festeggia domenica 22 maggio i suoi cent'anni di vita

Conca in Thiene. La parrocchia festeggia, questa domenica, cent’anni di vita: era il 1922, infatti, quando don Piero Bonato cominciò a prendersi cura dei fedeli del quartiere. La fondazione ufficiale è dei primi anni Ottanta. Alla festa partecipa il vescovo Claudio

Conca in Thiene festeggia domenica 22 maggio i suoi cent'anni di vita

La parrocchia della Conca in Thiene compie cent’anni di vita, ricorrenza che viene festeggiata, ritrovandosi insieme, domenica 22 maggio. Il programma prevede la messa alle ore 10 presieduta dal vescovo Claudio, seguita alle 11 dalla presentazione del libro 100 anni Comunità Parrocchiale della Conca 1922/2022, curato da Gianni De Franceschi; la mattinata si conclude con il pranzo comunitario.

La parrocchia dedicata a Maria Ausiliatrice risale in realtà ai primi anni Ottanta, così come le comunità thienesi di San Vincenzo e San Sebastiano, nate tutte come costole del Duomo. «È stato però nel 1922 – spiega il parroco, don Antonio Guarise – che don Piero Bonato, sotto la responsabilità dell’arciprete del Duomo, venne incaricato di prendersi cura di questo quartiere dove la chiesetta di San Girolamo (chiamata anche San Gaetano, che oggi sorge contigua alla nuova parrocchiale) era punto di riferimento della zona. Si è cominciato così a fare un po’ di comunità, a ritrovarsi attorno alle case in nome di Gesù Cristo, dando vita a una sorta di parrocchia ante-litteram. Ecco perché riteniamo di essere centenari, perché ben prima della fondazione ufficiale della parrocchia, ci fu molta attività».

In seguito, fu don Luigi Prossato, sacerdote molto amato dai parrocchiani, ad accendere il senso identitario di questo quartiere che cominciava a essere anche comunità cristiana, evidenziando l’orgoglio di appartenenza e coinvolgendo i giovani. «Il 1922 fu simile, per molti aspetti, a questo 2022 – continua don Guarise – si usciva dall’epidemia della spagnola, i venti di guerra non erano ancora spenti, c’era molta povertà e la fatica di ricostruire; c’era anche l’impegno di accogliere i profughi provenienti dall’Altopiano. Quelle fatiche non hanno impedito alla comunità di crescere e mantenere la vivacità che ancora oggi la contraddistingue».

I festeggiamenti di domenica 22 maggio, dunque, sono un modo per ribadire il Dna partecipativo e collaborativo di questa comunità, testando, sottolinea il parroco, «una sinodalità già praticata e che si desidera qualificare per proseguire con ulteriore slancio». Nell’occasione, come detto, viene presentato il libro di Gianni De Franceschi, sintesi storica del percorso formativo e religioso della parrocchia, un modo per ricordare con immagini e documenti, i fatti e, soprattutto, le persone (sacerdoti, suore, laici) che hanno dato vita alla comunità della Conca. «Non ha la pretesa di dire tutto, nemmeno quella di presentare una storia completa della vita della parrocchia – commenta l’autore – ma di far sentire gli abitanti del quartiere parte integrante degli eventi passati e presenti. Da quando è nata, la parrocchia è sempre stata in piedi perché è stata sempre vicina alla gente comune, per rispondere non solo ai bisogni strettamente religiosi, ma anche alle aspirazioni più profonde».

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