Gmg di Lisbona. Il gemellaggio con Porto. Quell’accoglienza capace di spazzare via pensieri e timori della vigilia

Tra i 120 giovani – su oltre 1.200 padovani – che hanno scelto di vivere “l’esperienza lunga” della Gmg, comprendente i giorni del gemellaggio nella diocesi di Porto c’era anche Annalisa Bevilacqua, solare 27enne della parrocchia di San Basilio Magno di Roncaglia, alla sua seconda Gmg dopo Cracovia.

Gmg di Lisbona. Il gemellaggio con Porto. Quell’accoglienza capace di spazzare via pensieri e timori della vigilia

«Ero qui – racconta – tra non so quanti giovani che come me hanno scelto di alzarsi e andare di fretta, una fretta buona che ci permette di assaporare appieno questa esperienza meravigliosa fatta di sorrisi, gioia, abbracci ma anche di inquietudini interiori e di dubbi». «Prima di partire – confida – ero presa da molti pensieri: lavoro, relazioni e qualche inquietudine su cosa mi sarei dovuta attendere. Inaspettatamente tutte queste paranoie hanno lasciato spazio all’accoglienza festosa nella parrocchia di Figueiró, nella diocesi di Porto, con canti e balli, dove sembrava ci aspettasse gente che conoscevamo da sempre. In un batter d’occhio ho deciso che avrei dovuto vivere questa avventura senza trascurare niente». Dopo il gemellaggio, la Gmg vera e propria: «La veglia, si sa, è quel momento in cui inizi a realizzare che l’esperienza sta finendo, inizi a guardarti in giro per cercare il volto di un nuovo amico con il quale hai condiviso tanto, i pensieri e le provocazioni si fanno sentire in maniera insistente, qualcuno trova la risposta alle sue domande, ad altri invece ne sorgono delle nuove. Ma la bellezza della Gmg sta proprio qui! Si torna a casa cambiati in qualche modo, guai se non fosse così».

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