Il Sinodo nelle parrocchie. In autunno si ritroveranno i Gruppi di discernimento

Ancora una volta verrà coinvolto anche chi non frequenta la comunità. Ma come si concretizzeranno la riflessione e il confronto sui temi del Sinodo diocesano?

Il Sinodo nelle parrocchie. In autunno si ritroveranno i Gruppi di discernimento

Il prossimo autunno prenderà vita un secondo ascolto che avrà ancora una volta le parrocchie come protagoniste, grazie ai Gruppi di discernimento sinodale (vedi articolo a fronte) nell’autunno 2022. Rispetto agli Spazi di dialogo del 2021, il confronto ora si concentrerà su uno dei temi del Sinodo, con un metodo che scandirà tre passaggi: riconoscere, interpretare, scegliere. La proposta va allargata il più possibile all’interno delle comunità, perché siano rappresentate tutte le appartenenze e lo stile sarà informale, fraterno, volto alla ricerca condivisa di quanto lo Spirito suggerisce per la Chiesa di Padova. Di questi gruppi faranno parte membri degli organismi di comunione, persone con altri incarichi in parrocchia o anche chi frequenta a vario titolo la comunità. Ma questo non significa che gli altri verranno esclusi dal cammino sinodale. Lo Strumento di lavoro, che verrà pubblicato nei prossimi giorni, individua anche dei Gruppi di discernimento sinodale più informali, rivolti a chi di solito non è raggiunto dalle proposte comunitarie con cui si hanno relazioni informali (vicini di casa, coetanei, colleghi, ecc.) e Gruppi di discernimento sinodale di ambito, collegati ad ambienti di vita come la scuola, la formazione, l’università, la sanità, il mondo del lavoro, del volontariato, e altre.

Com’era avvenuto per i facilitatori degli Spazi di dialogo, anche per i moderatori dei Gruppi di discernimento è importante l’azione dei Consigli pastorali parrocchiali che fin da giugno sono chiamati a individuare le persone giuste da coinvolgere per questo incarico che prevede apertura, accoglienza, capacità di mettere a proprio agio i partecipanti. Ogni parrocchia si confronterà su due o tre temi, in modo da creare confronto e pluralità. L’auspicio è che nelle comunità medio grandi vengano attivati più Gruppi di discernimento sinodale.

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