La Regina e il cardinale. A Piovene il cardinal Parolin rinnova con la comunità il voto a Maria espresso per la prima volta nel 1631

Piovene. Le tre parrocchie dell'unità pastorale hanno rinnovato il voto a Maria espresso per la prima volta nel 1631. Quest'anno presente anche il segretario di stato vaticano, il cardinale vicentino Pietro Parolin. (Foto di Antonio Fabrello)

La Regina e il cardinale. A Piovene il cardinal Parolin rinnova con la comunità il voto a Maria espresso per la prima volta nel 1631

C’era anche il card. Pietro Parolin, domenica 28 luglio, accanto alle comunità di Piovene, Rocchette e Grumello che per la 388a volta hanno salito le pendici del Monte Summano per inginocchiarsi al cospetto della Regina, la Vergine Maria.

Fin dal 1631, la gente di Piovene si riunisce la quarta domenica di luglio per rinnovare quel lontano voto espresso per chiedere protezione nei confronti della peste portata dai lanzichenecchi. A celebrare tanta fede e tanta devozione, rinnovata anche nel 1787 – quando i monaci girolimini donarono l’effige lignea di Maria e abbandonarono il Summano per le soppressioni della Serenissima – è giunto dal Vaticano un vicentino illustre, il Segretario di Stato che nella giornata piovenese si è intrattenuto con calore e affabilità con i molti fedeli e con l’amministrazione comunale, alla quale spetta l’onere e l’onore di rinnovare di anno in anno il voto.

«Abbiamo vissuto un momento davvero prezioso nella storia delle nostre parrocchie – commenta don Romeo Presa, parroco dell’unità pastorale e artefice della venuta del cardinale – Oggi la peste non costituisce più una minaccia, né attraversiamo periodi di guerra, come nel secolo scorso, di fronte alla quale la gente si è affidata a Maria. Ma il nostro voto non si è ridotto a mera esteriorità o a folklore, anzi. Preghiamo perché la fede delle nostre comunità e delle nostre famiglie sia sempre più autentica e radicata, capace di orientare tutta la nostra vita. Ciò che ci spaventa è l’indifferenza, la superficialità dilagante che spesso si respira nella nostra società».

Il card. Parolin, giunto in paese già nella serata di sabato 27, si è intrattenuto con la gente, ha stretto mani, ha ascoltato racconti e raccolto preghiere, da rivolgere direttamente a papa Francesco: mai la seconda carica vaticana era passata di qui. «Condividere con il card. Parolin la celebrazione eucaristica per la quarta domenica di luglio è stato un grande onore – conferma il sindaco Erminio Masero, salito alla chiesetta dell’Angelo con il cero votivo offerto dall’amministrazione comunale – Nell’omelia il segretario di stato ha saputo coniugare un voto lontano dal nostro tempo e dalla cultura con l’attualità delle nostre vite, rimettendo in primo piano quei valori che nella società e nelle famiglie vanno perdendosi. Spero che le sue parole giungano anche a chi non era presente domenica, con la propria preghiera a Maria».

Nella sua omelia, il cardinale non ha esitato a paragonare le comunità di Piovene, Grumello e Rocchette ad Abramo che, nella prima lettura tratta dalla genesi, ha osato dare vita a una trattativa con Dio, dimostrando la logica di misericordia con cui opera il Creatore, salvando Sodoma e Gomorra anche a fronte di pochi giusti. Mai la giustizia, per Dio, può essere fonte di ingiustizia, così per le tre parrocchie, «nell’affidarsi ogni anno a Maria e dedicarle un Santuario, traspare la convinzione profonda, che è dono della fede, che la preghiera fatta con purezza d’intenzione è fonte di benedizione e sorgente di autentici miracoli, come la chiave d’oro che apre il cuore d’oro di Dio».

Di fronte al male, dunque, le tre comunità hanno chiesto nei secoli aiuto e protezione alla Madre di Dio, punto di riferimenti di chiunque chieda una grazia, come scriveva Dante. Ma oggi è ancora così? «Vorremmo rispondere positivamente – ha concluso il card. Parolin – Vorremmo che tutti, giovani e anziani, uomini e donne, colti e meno colti, comprendessero l’importanza della preghiera, l’importanza di un quotidiano rapporto con il Signore e con Maria. Vorremmo che per ciascuno di noi fosse ben chiaro che condizione indispensabile per una vita buona e benedetta è coltivare l’amicizia con il Signore, trovare tempo per ringraziarlo, per pregarlo, per chiedergli perdono. Vorremmo che come abbiamo chiesto nei tempi passati a Maria di intervenire per liberarci dalla peste e dalla guerra, Ella intervenga ancora per evitare che la fede sbiadisca, per evitare che tante persone compiano con leggerezza le scelte fondamentali dell’esistenza senza il conforto della luce splendente che viene dal pensiero di Cristo e senza la vitale compagnia della sua Chiesa. Vorremmo che fosse sempre curato, insieme al Santuario esteriore costituito di pietre, anche quello interiore della coscienza. Ci aiuti Maria a testimoniare la gioia di essere cristiani, di aver incontrato il Risorto che dona uno sguardo nuovo sulla realtà, sulla storia e sul nostro destino».

Nel 2020 tornerà la rievocazione

L'arrivo dei frati girolimini nel 1452 segnò la storia di Piovene. Proprio come la peste del 1631, l'abbandono dei monaci nel 1777 e la successiva decisione dei capi famiglia di ristrutturare la Chiesetta dellAngelo per ospitare l'effige lignea della Madonna dono dei frati: tutto questo il prossimo anno tornerà a essere al centro della rievocazione storica di Piovene.

Messa per i caduti a Cima Grappa

Domenica 4 agosto, giorno del pellegrinaggio delle genti venete a cima Grappa, alle 9 è ancora il card. Parolin a presiedere la messa in onore dei caduti della Grande Guerra e per le vittime del rastrellamento nazi-fascista del 1944.

Bassanello, triduo dell'Assunta

Giovedì 8 agosto alle 21 nella chiesa del Bassanello ci sarà un momento di contemplazione davanti all'Assunta di Tiziano a 500 anni dalla collocazione ai Frari. Da lunedì 12 (20.45) rosario missionario. Martedì 13 (20.45) rosario vocazionale. Mercoledì 14, rosario alle 18.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)