La marcia che desidera la pace. Mercoledì 1 giugno tante realtà in cammino a Padova per chiedere la fine della guerra

Il primo giugno nella città del Santo si è svolta la manifestazione "Cammino per la pace per le vie di Padova". Tante realtà unite per un unico intento. 

La marcia che desidera la pace. Mercoledì 1 giugno tante realtà in cammino a Padova per chiedere la fine della guerra

«Padova città della pace, unita per la pace!». Questo uno degli slogan lanciati nel discorso conclusivo della manifestazione “Cammino per la pace per le vie di Padova”, dagli organizzatori davanti al comune della citta del Santo, ultima tappa della marcia che si è svolta nel tardo pomeriggio del primo giugno. Il lungo e colorato serpentone delle circa 500 persone presenti era partito dal Tempio della pace, poi la sosta al monumento “Memoria e luce”, la chiesa del Carmine per concludersi nei pressi del municipio cittadino. In ogni tappa c’è stata la lettura di testi significativi sul tema trattato collegati al luogo e pezzi musicali eseguiti da giovani dell’associazione “U-mus” – Umanità in musica e orchestrali del Conservatorio Pollini. Diverse realtà del territorio sono state organizzatrici dell’evento che aveva come obiettivo riportare l'attenzione dell’opinione pubblica sulla crisi bellica che stiamo vivendo, non solo in Ucraina, ma in tanti altri scenari.

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«L'iniziativa ha riunito soggetti di diversa provenienza e questa sinergia è riuscita» afferma suor Francesca Fiorese direttrice dell'Ufficio diocesano di pastorale sociale che aggiunge: «Ciascuno di noi ha messo da parte i particolarismi condividendo la “bellezza” di cui è capace». Oltre all’Ufficio diocesano altre realtà promotrici sono state: la Cgil, la Cisl, la Uil, l’Acli, Pace e disarmo, l’Anpi, l’Arci, le Comunità etniche cattoliche, l’Azione cattolica, l’Associazione per la pace, Beati i costruttori di pace, il Movimento internazionale della riconciliazione, il Movimento dei focolari, Legambiente, la Rete degli studenti medi, l’Udu, la Comunità papa Giovanni XXIII°, Donne in nero, la Comunità di Sant’Egidio, Libera. Conclude suor Francesca dicendo che «siamo molto felici e piuttosto soddisfatti per la riuscita della proposta perché questo appello alla pace, a camminare tutti insieme per perseguirla, è stato colto da tante persone: variopinte, di ogni età, di varie nazioni, associazioni ed enti».

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In rappresentanza dell’amministrazione comunale c’era l’assessora Francesca Benciolini con delega alla cooperazione internazionale e alla pace: «Essere presente è stato fondamentale per sostenere tutte le realtà organizzatrici, appartenenti a “mondi” diversi tra loro che comunque hanno marciato insieme nelle nostre strade e piazze con un unico obiettivo. È segno che il tessuto sociale della nostra città è capace di trovarsi intorno ai valori fondamentali». L’assessora continua dicendo che «nei 4 luoghi in cui ci sono state le riflessioni ho ascoltato discorsi importanti, molto concreti sulla necessità di mantenere l’attenzione sugli aspetti significativi della società quali le relazioni, il lavoro, le spese dei nostri governi che vanno orientate all’istruzione, alla sanità e non per l’acquisto di armi.

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Quindi è stato un richiamo forte ad una conversione collettiva e personale per un mondo più sostenibile anche dal punto di vista energetico». C’era anche Massimo Zanetti, segretario generale della Uil patavina: «Il nostro sindacato non poteva certo mancare a questa iniziativa così importante in cui sono stati messi al centro temi come la pace, la difesa della vita. Abbiamo letto parole straordinarie di papa Francesco che andrebbero maggiormente ascoltate e soprattutto concretizzate: il Santo Padre ci ricorda aspetti della pace da perseguire con decisione, condivisibili da credenti e non».

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Per Giovanna Benucci referente dell’Associazione per la pace con sede a Padova la manifestazione è stata «piuttosto sentita toccando punti della città simbolo della distruzione del secolo scorso: da questi luoghi si è lanciato un forte messaggio». Sergio Bergami del Movimento internazionale della riconciliazione afferma: «L’obiettivo che, come organizzatori ci eravamo prefissati, è stato raggiunto vista l’ampia partecipazione superiore alle nostre previsioni. Il “mondo” laico e cattolico si sono incontrati su temi fondamentali in maniera molto feconda».

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Domenico, giovane studente padovano appartenente all’associazione Udu (Unione degli universitari) afferma: «Ero presente alla marcia perché ho sentito il bisogno di capire cosa fare dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Abbiamo camminato e riflettuto insieme per far sentire, a chi ha il potere delle decisioni, la necessità del dialogo a più livelli e del disarmo. Da studente vedo l’importanza che si parli nell’ambiente universitario, del valore della pace con progetti di sensibilizzazione». Gli organizzatori della manifestazione, davanti al municipio, hanno concluso l’iniziativa affermando che «la guerra non si deve accettare come logica per la risoluzione dei problemi; la pace, il dialogo tra i popoli, la cooperazione sono la strada che va perseguita». Parole inequivocabili.

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