Padova. Terminati i lavori a San Daniele

Padova. Torna a risplendere in questi giorni la storica chiesa di via Umberto I, di origine medievale ma totalmente rifatta a metà dell’800. L’intervento ha previsto nuova illuminazione e restauri ai paramenti lapidei e in mattoni della parte absidale oltre che della facciata neoclassica. Restaurato pure il portone ligneo

Padova. Terminati i lavori a San Daniele

Sono terminati nei giorni scorsi i lavori di restauro alla chiesa di San Daniele martire, in via Umberto I, nel centro storico di Padova. Si è trattato di un intervento di manutenzione straordinaria della copertura e di restauro lapide o della facciata e delle absidi, che ha riguardato anche l’impianto di illuminazione e adeguamenti funzionali. La chiesa di San Daniele è di origine medievale, ma deve la sua attuale configurazione planimetrica e spaziale agli interventi edilizi effettuati tra il 1851 e il 1854, quando fu rialzata e dotata di coro e nuove decorazioni, su progetto del vicentino Agostino Rinaldi. La monumentale facciata neoclassica della chiesa fu edificata nel 1866, sempre su disegno del Rinaldi, che la progettò quale sovrastruttura architettonica interamente realizzata in pietra bianca di Costozza. Autorizzati dalla apposita Soprintendenza che li ha seguiti nella persona dell’architetto Francesca Vendittelli, i lavori sono iniziati nel gennaio del 2022 con la realizzazione del nuovo impianto di illuminazione a led, in sostituzione dell’esistente a corpi illuminanti con lampade a neon, e l’installazione di nuovi attuatori motorizzati delle finestre della navata della chiesa. Si è proseguito poi con il restauro lapideo e dei paramenti murari in mattoni faccia a vista dei corpi absidati, per terminare con quelli della facciata della chiesa e con il restauro e verniciatura del portone ligneo. Essendo state riscontrate, durante le indagini preliminari, alcune tracce di scialbatura “a biacca e olio”, prima di procedere all’intervento è stata effettuata una diagnostica finalizzata ad accertare la composizione chimica e la natura dei diversi componenti gli strati di scialbo e la loro periodizzazione storica. Il successivo restauro (che ha previsto varie fasi, come pulitura, consolidamento, stuccatura e stesura di un protettivo polisilossanico) ha quindi tenuto conto di queste risultanze. I lavori sono stati progettati dall’architetto Riccardo Piva; responsabile sicurezza ingegner Dario Gialain; l’esecuzione è stata invece affidata all’impresa di restauro Francese Giuseppe di Padova, mentre per la parte impiantistica alla ditta Zorzi Impianti srl di Ponte San Nicolò.

Una chiesa storica tra centro e Prato

La leggenda vuole che il carro con il corpo di san Daniele, traslato da Santa Giustina alla Cattedrale, si fosse bloccato in questo luogo; ripartì solo dopo il voto di erigervi una chiesa.

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