Pastorale dei giovani. Un mese di fraternità per cercare Dio insieme a fratelli e sorelle

L’ultimo “turno”, per quest’anno pastorale, è dal 19 aprile al 17 maggio. Venti i giovani che hanno partecipato nelle tre edizioni con sei “guide” tra cui una coppia di sposi

Pastorale dei giovani. Un mese di fraternità per cercare Dio insieme a fratelli e sorelle

Ultima “partenza”, almeno per ora, de “Il Mese - fraternità per giovani” promosso dall’ufficio diocesano di Pastorale dei giovani. Dal 19 aprile al 17 maggio è possibile – per i giovani dai 19 al 35 anni – vivere quattro settimane (corte) insieme, «per riscoprire il bello della vita comune – si legge nel volantino – e del cercare Dio insieme a fratelli e sorelle. Un’esperienza potente di crescita personale, vita fraterna (si condivide il quotidiano tra spesa, cucina, pasti, orari, dialoghi, confronti...) e approfondimento spirituale (tra preghiera e ascolto della Parola)». Finora, in tre tornate della proposta – che è accolta a Casa Sant’Andrea, nell’ex Seminario Minore di Rubano (in via Antonio Rossi 2) – sono stati coinvolti venti giovani, sei accompagnatori tra i quali anche una coppia di sposi che ha vissuto l’esperienza con i propri figli. Ogni partecipante – nel mese della fraternità – ha mantenuto i propri impegni di lavoro, studio, servizio in parrocchia, sport, volontariato... Il tutto, però, vivendo insieme agli altri da lunedì a venerdì. «Durante “Il Mese” – racconta Laura, che ha vissuto il primo turno – ho avuto l’opportunità di poter meglio definire tempi e modi per vivere in autenticità i momenti della preghiera quotidiana. Il “Mese” ha risvegliato il desiderio di essere Chiesa in cammino!». Per Daniele «è stato bello vedere come le risonanze dei compagni di cammino illuminassero il Vangelo che accompagnava la giornata anche nei giorni in cui sembrava non dirmi nulla. Ho sperimentato così che è possibile riconoscere la presenza del Signore nelle parole e nel sentire degli altri affidandomi alla loro fede». «“Il Mese”, come un tagliando per la vita spirituale e fraterna – racconta Giorgio – mi ha aiutato a guardare con onestà i cigolii del mio vivere quotidiano e a confermare la ricchezza di una quotidianità “centrata”, con l’assetto regolato sulla presenza e sulla parola viva del Signore». «Questa esperienza mi ha riconfermato – evidenzia don Paolo – che lo Spirito Santo agisce nella vita degli altri e nella mia». Per i dettagli della proposta e per manifestare il proprio interesse: giovanipadova.it

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