Senza dimora e indirizzo fittizio: 233 persone a Padova ne usufruiscono

È uno strumento necessario, per i senza fissa dimora, per poter accedere a una serie di servizi e prestazioni

Senza dimora e indirizzo fittizio: 233 persone a Padova ne usufruiscono

All’anagrafe di Padova sono 223, dato di metà maggio, le persone iscritte a un indirizzo fittizio. Un atto necessario per molte persone senza dimora – ma anche persone che non dovessero avere un’abitazione fissa e dormissero come ospiti, da amici e parenti – per accedere a norma di legge a un vasto numero di prestazioni e servizi. Al tavolo del percorso “Lavorare insieme per una città ideale” non è mancata la presenza attiva dell’ufficio anagrafe del Comune di Padova. «Il Comune – spiega Chiara Mezzocolli dell’Ufficio anagrafe – ha messo a disposizione per questi laboratori il personale che si occupa di servizi sociali, casa e residenza. Il vademecum D(i)ritti alla residenza ci è sembrata una delle istanze più urgenti e comunque più semplice da realizzare a livello locale. Per documenti che riguardano invece la sanità sarà importante interfacciarci con la Regione ». Per un’amministrazione, però, pur essendo l’istituzione politica più vicina al territorio, è indispensabile il dialogo e la cooperazione con chi è ancora più prossimo alle persone: «Il contatto con gli ultimi, con quelli che nemmeno vogliono o possono accedere ai servizi sociali ce l’hanno gli operatori sociali, come Caritas, Avvocati di strada e Sant’Egidio. Grazie a loro riusciamo a intercettare i bisogni delle persone senza dimora. Con queste realtà c’è un grande rapporto di fiducia e di sostegno reciproco. Percorsi come “La città ideale” ne sono la dimostrazione».

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