Sinodo. In cammino “insieme” allo Spirito nelle parrocchie

Si tocca con mano l’entusiasmo dei membri laici eletti nei gruppi di parrocchie della Diocesi. Molti di loro, pur non ritenendosi all’altezza di un compito tanto delicato, attendono con gioia l’inizio dei lavori, in particolare la celebrazione di apertura del Sinodo che si terrà domenica 5 giugno, giorno di Pentecoste, in Cattedrale.

Sinodo. In cammino “insieme” allo Spirito nelle parrocchie

Alcuni di questi rappresentanti scelti stanno seguendo i lavori sinodali fin dagli inizi, essendo impegnati nella commissione preparatoria; altri hanno svolto il ruolo di facilitatori o hanno partecipato agli spazi di dialogo; altri ancora conoscono il percorso sinodale perché coinvolti in servizi o attività nella loro parrocchia. Giovani e meno giovani, in ogni caso, concordano sulla necessità di affidarsi allo Spirito Santo, affinché questo cammino porti frutti buoni a tutta la Chiesa di Padova.

Si esprime in questi termini Paola Giannangelo, 48 anni, membro eletto nel gruppo di parrocchie di Stanghella (Sant’Elena, Granze, Vescovana, Santa Maria d’Adige, Stanghella, Boara Pisani, Ca’ Bianca, Barbona, Stroppare). «Dopo la sorpresa della nomina, mi sono sentita molto lusingata e contenta di poter partecipare al Sinodo: accetto l’incarico con spirito di servizio. Mi hanno molto colpito e incuriosito le parole del vescovo quando, all’inizio del percorso sinodale, ha parlato di “esperienza missionaria”, strada per seguire Gesù; è con questo spirito che desidero affrontare l’esperienza offertami».

Paola Giannangelo, funzionario del Ministero dell’Istruzione, presta servizio liturgico in parrocchia e fa parte della confraternita del Santissimo Sacramento, gruppo di preghiera che dal lunedì al venerdì, a turno, tiene aperta la cappella del Santissimo Sacramento a Stanghella, e che accompagnerà con la preghiera anche il delicato cammino della Chiesa padovana. Anche per Leonilda Baù, 69 anni, casalinga, una dei tre eletti nel gruppo di parrocchie di Asiago (Asiago e Camporovere, Foza, Gallio, Sasso e Stoccaredo, Treschè Conca, Canove, Cesuna, Roana, Rotzo, Mezzaselva) la nomina a membro sinodale è motivo di gioia e soddisfazione. «Sento nelle persone che incontro molta voglia di partecipare e, allo stesso tempo, di trovare ascolto. Penso sia importante accogliere le storie di tutti e lasciare che siano le storie stesse a parlare al posto nostro; sono certa che questo cammino sinodale rappresenterà un “noi” e una grande opportunità per rinnovare la fede personale, e la Chiesa».

Molto sentita e partecipata è stata l’elezione dei rappresentanti laici nel gruppo di parrocchie dell’Arcella (Altichiero, Sacro Cuore, Pontevigodarzere, San Gregorio Barbarigo, San Carlo, San Lorenzo da Brindisi, Arcella, San Bellino, San Filippo Neri, Buon Pastore, Santissima Trinità) dove per numerosità di abitanti i candidati eletti sono cinque. «Ci siamo trovati come consigli pastorali di undici parrocchie, in un clima di preghiera – racconta don Daniele Marangon, vicario foraneo dell’Arcella e parroco di Sacro Cuore – pur essendo in molti, tutto si è svolto con serenità, fiducia ed entusiasmo. I 15 candidati si sono presentati, poi si è svolta l’elezione che ha individuato cinque rappresentanti, di comunità diverse. È stata davvero una bella serata, non si è trattato di una semplice votazione ma di un’elezione tra il popolo, vissuta come un’esperienza di “mandato”». Profonda la riflessione di uno dei cinque eletti, Giulia Marchesi, quarant’anni, educatrice di asilo nido, appartenente all’unità pastorale di San Bellino, Santissima Trinità e San Filippo Neri. «Durante il percorso vissuto fin qui, sono stata accompagnata dalla presenza dello Spirito. Fin dall’inizio si è manifestato attraverso una persona della mia parrocchia che mi ha coinvolto negli spazi di dialogo; ho rivisto poi la presenza dello Spirito Santo nelle persone che hanno proposto il mio nomeper le elezioni per l’assemblea sinodale, la loro fiducia mi ha emozionato molto e mi ha dato una carica di coraggio, forza, energia e creatività per affrontare il cammino. Il momento “finale” in cui si è manifestato lo Spirito è stato proprio quando sono stata scelta per far parte dell’assemblea. Sento forte questa presenza perché, riguardando indietro alle scelte fatte o che mi si sono presentate, lui è stato presente nel momento giusto, in cui avevo bisogno di “quella” scelta, manifestandosi attraverso persone o eventi della Provvidenza. Sono sicura che la sua presenza continuerà ad accompagnarmi per tutto il percorso del Sinodo, e oltre».

Se nel gruppo di parrocchie di Vo’ (Bastia, Rovolon, Carbonara, Vo’ centro, Vo’ vecchio, Boccon, Zovon, Cortelà) il rappresentante individuato, in base al numero di abitanti, è soltanto uno, Adriano Zattarin della parrocchia di Boccon, sono tre i giovani candidati eletti nella comunità di Dolo (Dolo, Fiesso, Arino, Sambruson, Cazzago): Marco Sperandio, parrocchia di Dolo, Martina Giacon di Arino, e Gabriele Masaro di Cazzago. Nel territorio di Vigodarzere (Vigodarzere, Saletto, Terraglione, Tavo) è stato scelto un giovane, poco più che ventenne, della parrocchia di Tavo, impegnato anche nel percorso di preparazione al matrimonio, insieme a una catechista della parrocchia di Saletto che ha dimostrato particolare entusiasmo per il cammino sinodale. Qui, le quattro parrocchie che si sono incontrate per le votazioni, collaborano già da tempo. «È stata un’altra occasione di scambio – spiega Massimiliano Manca, vicepresidente del consiglio pastorale della parrocchia di Vigodarzere – i candidati erano dodici e tutto si è svolto secondo le indicazioni della Diocesi. Ciò che ci ha dato molta soddisfazione nel percorso del Sinodo, è il fatto che agli spazi di dialogo abbiano partecipato voltinuovi, diversi da quelli che abitualmente incontriamo in parrocchia; le occasioni di ascolto sono state apprezzati; particolarmente interessante è stata la serata in cui i facilitatori hanno riportato in consiglio pastorale quanto emerso nei vari gruppi».

Anche nelle parrocchie di Bresseo (Feriole, Bresseo, Praglia, Villa, Teolo, Castelnuovo) è stato valutato positivamente l’essersi trovati tra parrocchie vicine. «Ci siamo riuniti in un sabato mattina – racconta Oscar Maistrello, vicepresidente del consiglio pastorale di Bresseo – i candidati erano dodici e i più eletti sono stati due giovani, con meno di 30 anni. Alla fine è stata scelta Alessia Pelizza della parrocchia di Praglia». La giovane nella presentazione ai consigli pastorali si presentava così: «Sono stata facilitatrice per questo Sinodo diocesano, ho colto questo invito come un dono perché per me il Sinodo dei giovani, nel 2017, ha portato molto frutto, mi ha messa in cammino, quindi non potevo che accogliere questo (nuovo) servizio come un dono».

Lo stesso entusiasmo traspare nelle parole di Silvia Sgaravato, 49 anni, parrocchia di Peraga, eletta insieme a Nicola Mazzaro, 27, di Vigonza, all’interno del gruppo di parrocchie di Vigonza (Vigonza, Peraga, Pionca, Codiverno, Busa di Vigonza, Perarolo), dove erano 18 le candidature espresse. «Ho seguito fin dall’inizio il percorso del Sinodo perché faccio parte della commissione preparatoria – racconta Silvia – Ho molto apprezzato la parte formativa proposta dalla Diocesi, è stata arricchente; anche per questo, quando si è presentata la possibilità di essere candidata come rappresentante laica in seno al Sinodo, ho accettato subito e volentieri».

Anche Roberta Campana, comunità di San Nazario, nel gruppo di parrocchie di Valstagna (Campolongo, San Nazario, Campese, Valstagna, Costa, Carpanè, Oliero, Cismon, Solagna, Pove, Enego, Fosse, Stoner) è membro della commissione preparatoria oltre a essere stata eletta, insieme a Marina Costa di Oliero, quale rappresentante laica. Insegnante di lettere, 51 anni, valuta ugualmente positivo il percorso di formazione, che ha affrontato tematiche relative all’interpretazione del nostro tempo, all’essere comunità cristiana oggi, alla globalizzazione. «Mi sono pian piano appassionata al Sinodo, mi è piaciuta soprattutto l’onestà del metodo di lavoro, l’accettazione delle voci critiche e dei pensieri di tutti.

La segreteria del Sinodo ha svolto davvero un gran lavoro…». Stefano De Marchi, 59 anni, professore di Analisi numerica all’Università di Padova, è l’unico membro individuato nel gruppo di parrocchie di Bovolenta (Bovolenta, Brusadure, Fossaragna, Arzercavalli, Arre, Candiana, Pontecasale), dove i candidati erano in otto. «Mi è stato chiesto se ero disponibile e dopo alcuni anni in cui sono stato impegnato per lavoro, ho deciso di dedicare del tempo a questo importante percorso – commenta – Darò il mio contributo portando le istanze che sono emerse nei gruppi, dobbiamo essere consapevoli dei tempi che stiamo vivendo e agire secondo i mezzi a disposizione, per tentare di cambiare qualcosa. Ho la speranza cristiana che una luce arrivi dall’Alto».

Dalla Commissione preparatoria all’Assemblea

Alcuni rappresentanti laici eletti nelle parrocchie fanno parte anche della commissione preparatoria del Sinodo, formata da 60 persone tra laici e sacerdoti. Il gruppo è al lavoro da un anno e ha prodotto l’instrumentum laboris, documento che riporta i temi individuati, su cui si baserà una parte fondamentale del processo sinodale.

Parrocchie

Le comunità, per l’elezione dei rappresentanti laici nell’assemblea sinodale – 131 persone – si sono ritrovate nell’ambito dei gruppi di parrocchie, entità più ristrette rispetto ai vicariati. È stato scelto, come criterio, di eleggere un membro ogni 10 mila abitanti (o con un numero inferiore); con l’aumento degli abitanti si sono aggiunti membri. Il gruppo di parrocchie che ha espresso il maggior numero di membri è quello dell’Arcella: in realtà è suddivisa in tre “gruppi di parrocchie” – per un totale di 45.842 abitanti (secondo l’Annuario diocesano, dicembre 2021) – che si sono ritrovati insieme per l’elezione di cinque membri laici. Nell’ascolto delle voci che hanno “costruito” queste pagine emerge che molti auspicano di poter lavorare ancora, così proficuamente, insieme come gruppi di parrocchie.

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