Ufficio scuola, il saluto di don Lorenzo Celi. «Otto anni in cui ho imparato molto»

Il direttore uscente don Lorenzo Celi saluta i lettori di Scuola a tutto campo e i collaboratori che rendono possibile la pubblicazione di queste pagine

Ufficio scuola, il saluto di don Lorenzo Celi. «Otto anni in cui ho imparato molto»

Prendo congedo anche da voi, cari amici di Scuola a tutto campo, a conclusione del mio servizio come direttore dell’Ufficio scuola. Desidero in particolare salutare e ringraziare la redazione de La Difesa del popolo per la bella esperienza condivisa non solo attraverso l’inserto mensile ma per l’attenzione che sempre pongono al mondo dell’educazione e della scuola in particolare.

Il mio grazie va poi agli insegnanti di religione che in questi anni hanno collaborato con puntualità e competenza nel preparare l’inserto mensile, riuscendo a coinvolgere colleghi, dirigenti ed esperti del settore: particolare menzione merita Patrizio Zanella, storico “caporedattore” di Scuola a tutto campo e al mitico “Giacomo Bevilacqua” che con il suo Tweet again è riuscito a far riflettere con il sorriso sulle labbra anche su problemi molto gravi e situazioni non facili da affrontare. Sono stato molto contento poi della collaborazione vivace dei giovani del Movimento Studenti di Azione Cattolica che hanno portato il punto di vista dei veri protagonisti della scuola sulle nostre pagine. Spero che questa esperienza di “lavoro insieme”, importante per dare voce alla scuola anche nell’ambito ecclesiale, potrà proseguire con ancora maggior entusiasmo e che continuerà a essere sostenuta da tutti coloro che considerano la scuola loro casa, il campo aperto dove costruire domani.

Il saluto

Don Lorenzo Celi, nella lettera di congedo dai dirigenti scolastici e dagli insegnanti di religione della Diocesi, ha scritto di avvertire «già il dispiacere di non poter più continuare a operare direttamente nell’ambito della scuola […]. In questi otto anni, sono consapevole di aver lavorato molto ma soprattutto di aver imparato molto e di essere cresciuto umanamente e culturalmente grazie alla frequentazione e al confronto con tante persone che hanno rinvenuto nell’impegno pedagogico e didattico il luogo di elezione per realizzare la propria vocazione professionale. Anche se la scuola continua a essere appesantita da problemi di varia natura e richiede una diuturna dedizione, sono convinto rimanga un ambito e un ambiente splendido, dove vale la pena di spendersi, nonostante tutto». E proprio per questo ha rivolto l’augurio a chi gli succederà di poter proseguire sulla strada finora percorsa, soprattutto sul piano dell’ascolto e della formazione continua, ponendo rimedio anche alle lacune che, a suo avviso, non sono mancate nel suo servizio.

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