Alice Soldà, 58 anni, infermiera del Pronto soccorso di Schiavonia è la prima vaccinata contro il Covid dell'Ulss 6 Euganea

Ore 11.20 Alice Soldà, 58 anni, infermiera del Pronto soccorso di Schiavonia è la prima vaccinata dell’Ulss6 Euganea.

Alice Soldà, 58 anni, infermiera del Pronto soccorso di Schiavonia è la prima vaccinata contro il Covid dell'Ulss 6 Euganea

LA DIRETTA DELL'ULSS 6

Dopo la consueta anamnesi che si fa prima di tutte le vaccinazioni, si è seduta con comprensibile emozione per ricevere il vaccino e ha spiegato:

«Vivo questo momento come una svolta, una nuova avventura dopo un periodo decisamente difficile».

Le successive dosi saranno somministrate a Dorotea Magaldi, medico della rianimazione di Piove di Sacco; Sandro Boscain, medico rianimazione Piove di Sacco; Lucia Leone, primario area non critica covid Schiavonia; Fabio Baratto primario rianimazione Schiavonia fino ad arrivare alle 110 dosi previste per oggi.

«Per le vaccinazioni di oggi – spiega Domenico Scibetta, direttore generale Ulss 6 Euganea – abbiamo seguito un rigoroso ordine anagrafico decrescente. Le vaccinazioni sono cominciate questa mattina al Covid Hospital di Schiavonia e all’Ospedale di Cittadella, con precedenza ai nostri dipendenti di maggiore età impegnati nei reparti Covid. Operatori in prima linea che stanno pagando il prezzo più alto».

Schiavonia è in Veneto l’emblema della lotta al coronavirus, il primo ospedale a confermare la presenza del virus sul territorio regionale.

«Era il 21 febbraio – prosegue Scibetta – e contravvenendo alle regole, che richiedevano di fare il test per accertare la presenza del covid-19 solo a chi veniva dalla Cina o era stato in contatto con un possibile positivo, l’intuito dei nostri professionisti portò a chiudere l’ospedale di Schiavonia e testare più di 500 persone presenti nell’edificio. Un sacrificio importante che ci consentì di capire quanto il virus era diffuso. E oggi siamo nuovamente qui, e non nascondo una certa emozione, per questa tappa fondamentale. Non è un traguardo ma un punto di partenza che determinerà la svolta per liberarci dalla pandemia».

Alice-Soldà-infermiera-del-Pronto-soccorso-di-Schiavonia---Domenico-Scibetta,-direttore-generale-Ulss-6-Euganea

Sono per ora i due primi punti vaccino ma per le successive somministrazioni sarà necessario aumentarli. Un lavoro intenso che prevede solo a Schiavonia sei settimane di vaccinazioni per il pesonale sanitario.

Del resto è stata proprio la dott.ssa Francesca Russo, direttore della prevenzione della Regione Veneto ad annunciare nei giorni scorsi che il 90 per cento del personale delle strutture ospedaliere e delle rsa del Veneto si è dichiarato disponibile a vaccinarsi.

 

Domenico Scibetta con le prime dosi di vaccino a Schiavonia
Iov: i primi 20 vaccini

«Un vero regalo di Natale». Questo il commento dei 10 medici e dei 10 operatori sanitari che oggi, 27 dicembre, hanno ricevuto il vaccino presso l’Istituto oncologico Veneto di Padova.

Alle 12 la prima dose è stata somministrata alla dott.ssa Maria Giuseppina Bonavina, direttore sanitario Iov, che ha poi vaccinato tutti gli altri 20 operatori.

«Un’emozione immensa – spiega Maria Giuseppina Bonavina – una giornata che fa grande la nostra sanità. Continueremo ad attuare la prevenzione messa in atto fino a oggi ma ora abbiamo uno strumento in più che ci permetterà di ricominciare una vita di relazioni. Solo con la vaccinazione anti-covid debelleremo questo nemico».

Per chi ha ricevuto oggi il vaccino il richiamo è previsto fra tre settimane.

A Cittadella Donatella Ancona è la prima vaccinata

Medico anestesista in pensione alle soglie dei 69 anni è stata richiamata in servizio per l’emergenza Covid. La dott.ssa Donatella Ancona è il primo vaccinato all'ospedale di Cittadella.

«Ho un età – spiega prima di ricevere il vaccino – per cui potrei ammalarmi in maniera seria di Covid. Quindi se posso evitare di rischiare la vita mi sottopongo volentieri al vaccino».

A Cittadella Donatella Ancona è la prima vaccinata

Terminate alle 13.30 le vaccinazioni in Azienda Ospedaliera

90 dosi di vaccino, tutte destinate a operatori sanitari delle prime linee.

Dai direttori: Annamaria Cattelan, Malattie infettive; Paolo Navalesi, Terapia intensiva; Andrea Vianello, Terapia Semi-Intensiva e Paolo Simioni, Medicina generale agli Operatori sanitari tutti hanno ricevuto la prima dose di un vaccino che si spera cambierà il corso della storia.

Azienda-Ospedaliera-Padova-VDay

Luca Zaia all'ospedale Ca' Foncello di Treviso

Il presidente del Veneto ha dato l’avvio della campagna vaccinale contro il Covid-19 dall`ospedale Ca` Foncello di Treviso.
Zaia ha ringraziato tutti gli uomini e le donne che lavorano nella sanità veneta ricordando come purtroppo in Veneto hanno perso la vita oltre 6mila persone.
«Un anno fa – ha detto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, nel corso della diretta Facebook dall’ospedale Ca` Foncello di Treviso – se potessimo catapultarci indietro, mai avremmo pensato a quello che sarebbe successo. Sarebbe sembrato un film di fantascienza, ma invece ci siamo dentro. Se avessimo avuto già un vaccino non avremmo assistito a questo bilancio drammatico».

Zaia ricordato che: «chi si vaccinerà lo farà per se stesso, per gli altri, ma anche per tutti coloro i quali non vogliono farlo, perché non capiscono quanto sia importante. Quindi chi si sottoporrà al vaccino farà un doppio atto di solidarietà».

Le prime due dosi a Treviso sono state per la primaria di pneumologia Micaela Romagnoli e l’infermiera Daniela Cavallin.

«Sono emozionata – spiega Romagnoli – da mesi stiamo soffrendo, finalmente oggi vediamo la vera speranza di uscire da questo buio. Sono grata e onorata come professionista e come cittadina. Credo nella ricerca scientifica e questo vaccino ci aiuterà. Non dimentichiamo però chi soffre, chi lotta ancora nei reparti e chi ha perso la vita».

Luca-Zaia-all'ospedale-Ca'-Foncello-di-Treviso

Le prime dosi di vaccino a Padova

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Sono arrivate a Padova nelle prime ore della mattina di domenica 27 dicembre le dosi di vaccino che sono state stoccate all'ospedale di Padova per poi essere distribuite nelle Ulss. In tutto saranno 875 le persone vaccinate nel Veneto nel V-Day.

Il Veneto, infatti, ha scelto di non avere hub regionale, ma ha scelto di puntare su hub provinciali e il Policlinico universitario di Padova è quello di riferimento per la conservazione e la distribuzioni dei vaccini in provincia.

il-vaccino-contro-il-covid

Come funziona il vaccino Pfizer?

Il vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty) è un vaccino destinato a prevenire la malattia da coronavirus 2019 (COVID-19) nei soggetti di età pari o superiore a 16 anni.

Come spiega sulla sua pagina facebook l'immunologa Antonella Viola «Il vaccino non è basato su un virus vivo – è solo un pezzo di RNA – e quindi non ci sono particolari controindicazioni alla vaccinazione anche in pazienti con problemi immunologici».

Il vaccino contiene una molecola denominata RNA messaggero (mRNA) con le istruzioni per produrre una proteina presente su SARS-CoV-2, il virus responsabile di COVID-19. Non contenendo il virus non può provocare la malattia.

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