Armi ad Arabia Saudita ed Emirati Arabi: ong denuncia l’Italia

L’anno scorso l’Italia ha autorizzato vendite di armi per quasi 200 milioni di euro, sommando i due Paesi, nonostante una mozione della Camera abbia stabilito che l’export di bombe e missili si sarebbe fermato per 18 mesi a causa del ruolo che i due paesi hanno nella guerra in Yemen

Armi ad Arabia Saudita ed Emirati Arabi: ong denuncia l’Italia

L’Italia continua a fare affari militari con Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, anche se ufficialmente, nel luglio dell’anno scorso, una mozione della Camera aveva stabilito che l’export di bombe e missili si sarebbe fermato per 18 mesi a causa del ruolo che i due paesi hanno nella guerra in Yemen. Detto in numeri: nel primo semestre di quest’anno il nostro Paese ha inviato armamenti e munizioni per 5,3 milioni di euro all’Arabia, mentre agli Eau sono arrivate armi per 11 milioni. Lo denuncia l’ong Americans for Democracy and Human Rights in Bahrain (Adhrb).

Gli affari continuano. L’anno scorso l’Italia ha autorizzato vendite di armi per quasi 200 milioni di euro, sommando i due Paesi. E le consegne definitive si aggirano sui 190 milioni. Tra lo scorso anno e quello che si sta per concludere, inoltre, l’export italiano verso l’Arabia è cresciuto del 6%. Affari dietro i quali, però, si nascondono gravi violazioni dei diritti umani.

La guerra in Yemen ha già ucciso più di 100 mila persone e ridotto 24 milioni ad avere necessità di aiuti alimentari e sanitari. E i bombardamenti aerei, guidati proprio da Arabia ed Emirati, sono i primi ad aver ridotto allo stremo gli abitanti di questa regione, compreso l’abbattimento di case, scuole e ospedali. La stessa coalizione, del resto, ha reso difficile perfino l’arrivo di aiuti umanitari.

Più bombe, meno pane. “Nel 2020 il governo italiano ha stanziato appena 5,1 milioni di euro in aiuti, ma tra il 2015 e il 2019 ha autorizzato oltre 1,5 miliardi in export di armi verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi, entrambi membri della coalizione e di conseguenza direttamente coinvolti nel conflitto”, sottolinea ancora l’Adrhb. E Amnesty International ricorda come le esportazioni di armi dagli Stati del G20 verso l’Arabia sia addirittura più del triplo rispetto al valore degli aiuti umanitari allo Yemen.
In Libia. Le accuse verso questi Paesi, oltretutto, non si limitano a quanto commesso in Yemen. Emirati e Arabia, infatti, avrebbero aiutato militarmente il generale Khalifa Haftar e le sue forze in Libia, andando in questo modo contro l’embargo stabilito dall’Onu.
Le violazioni dei diritti umani da parte delle due monarchie sono spesso registrate anche all’interno dei propri confini. Per quanto riguarda gli Emirati, sono spesso accusati di non rispettare i diritti dei lavoratori migranti, che rappresentano la maggioranza della popolazione negli Eau, né la libertà di espressione dei propri cittadini. E la repressione è spesso la regola anche in Arabia, dove attivisti e giornalisti sono attaccati di frequente.

L’articolo integrale di Irene Masala, Guerra in Yemen: ancora armi italiane ad Arabia Saudita ed Emirati Arabi, può essere letto su Osservatorio Diritti.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)