Coronavirus, Arcuri: ora più ventilatori che pazienti nelle terapie intensive

Il commissario all'emergenza: “Rispetto della privacy e sicurezza sul contact tracing”. È "una farsa" immaginare che possa uscire soltanto chi ha scaricato l'app. Per la fase 2 un "rete covid hospital per gestione virtuosa"

Coronavirus, Arcuri: ora più ventilatori che pazienti nelle terapie intensive

"Da ieri, per la prima volta, il numero dei ventilatori inviato alle Regioni è più dei ricoverati in terapia intensiva. Oggi possiamo dire con orgoglio che abbiamo attrezzato il SSN a fronteggiare l'emergenza".
Lo dice Domenico Arcuri, commissario all'emergenza coronavirus, nel corso della conferenza stampa alla Protezione civile.

Arcuri: “È ancora tra noi ma ora cittadini più pronti”

"Non dobbiamo abbandonare cautela e prudenza, il virus è tra noi ma abbiamo imparato a contenerlo e i cittadini hanno imparato ad attrezzarsi a costo di molte vittime e a fronte della privazione di molte libertà. Il virus è meno forte e più conosciuto, ma non è stato sconfitto o allontanato".

Arcuri: “Rispetto della privacy e sicurezza sul contact tracing”

"Il contact tracing è uno strumento utile, forse indispensabile, ma bisogna trovare un soddisfacente equilibrio che risponda a due requisiti, sicurezza e privacy. Non sarà possibile allocare le informazioni in un luogo che non sia pubblico e italiano, immaginare che queste informazioni vengano allocate in server o cloud di natura diversa non credo sia compatabile con i requisiti di sicurezza".

Arcuri: “Il contact tracing alternativa a libertà ancora private”

"Il contact tracing è un modo per tracciare i contatti che le persone hanno. può essere utilizzato per contenere la trasmissione del contagio, vale questo in tutto il mondo. Alleggerire le misure di contenimento vuol dire mappare i contatti delle persone che hanno recuperato qualche forma di mobilità. L'alternativa alla mappatura contatti è semplice: le misure di contenimento non possono essere alleggerite e dovremo continuare a sopportare i sacrifici di queste settimane privandoci delle nostre libertà”.

Arcuri: “Necessario che l’app sia connessa al Ssn”

E’ necessario è che l'app di contact tracing "si possa connettere a SSN e possa diventare da un lato un'informazione e dall'altro un presupposto affinché il SSN possa intervenire tempestivamente nella gestione dell'emergenza in Fase 2. Solo così il contact tracing avrà una sua valenza

"È una farsa immaginare che possa uscire soltanto chi ha scaricato l'app", dice il commissario all'emergenza coronavirus.

Arcuri: “L’Italia ha fatto più tamponi di tutti per abitante”

"Ogni 100mila abitanti la Francia ha fatto 560 tamponi, il Regno Unito 710, gli Usa 1125, la Spagna 1990, la Germania 2063, l'Italia 2244. Siamo il Paese che ha la maggiore percentuale tamponi eseguita per abitante".

"Dovremo costruire presto un rete covid hospital per una gestione virtuosa nella Fase 2", dice Domenico Arcuri, commissario all'emergenza coronavirus, nel corso della conferenza stampa alla Protezione civile. 

Arcuri: “Più 500% di tamponi in un mese”

"Un mese fa avevamo fatto 182mila tamponi. Ieri abbiamo toccato quota un milione e 398mila. Quindi il 500% in più rispetto a un mese fa".

Arcuri: “L’uso dell’app è sinonimo di comunità e solidarietà”

"La partecipazione e l'utilizzo dell'app è un sinonimo di generosità verso se stessi e verso gli altri, un sinonimo di comunità e solidarietà perché chi la scarica aiuta i suoi simili". Lo dice Domenico Arcuri.

Riguardo l'app per gli anziani, “stiamo lavorando per favorire l'installazione, il primo target devono essere proprio le persone anziane" dice il commissario all'emergenza.

Arcuri ha smentisco l’ipotesi di un braccialetto alternativo alla app

Arcuri: “Ancora presto per dire quando l’app partirà”

"Non riesco a darvi indicazioni sull'introduzione temporale dell'app, nei prossimi incontri proverò ad essere più preciso. Ma siamo favoriti dal fatto che siamo il Paese con la più alta diffusione di cellulari al mondo".

Arcuri: “Ora le regioni hanno da parte 40,3 milioni di mascherine”

"Le regioni hanno in magazzino 40,3 milioni di mascherine, una quota che servirà per fronteggiare picchi di domanda o rigurgiti dell'emergenza"..

"Confido che in qualche giorno il problema del prezzo massimo per le mascherine non ci sarà più, serve ancora qualche giorno ma sono molto confidente", dice il commissario all'emergenza coronavirus.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)