Navi quarantena, il caso dei trasferimenti dai centri arriva in Parlamento

Question time con la ministra Lamorgese. Il deputato Erasmo Palazzotto ha presentato un'interrogazione parlamentare: “Chiederemo al Viminale sulla base di quali disposizioni normative sarebbero stati effettuati questi trasferimenti e se esiste un piano strutturato e un coordinamento sulla gestione dell’emergenza sanitaria nei centri di accoglienza”

Navi quarantena, il caso dei trasferimenti dai centri arriva in Parlamento

 Il caso dei trasferimenti dai centri di accoglienza alle navi quarantena dei richiedenti asilo positivi al coronavirus arriva in Parlamento. Dopo un’interrogazione parlamentare presentata dal deputato di Leu, Erasmo Palazzotto, la ministra Luciana Lamorgese risponderà domani sulla vicenda nel question time previsto alle ore 15. “Abbiamo appreso dalla stampa che alcuni migranti con regolare permesso di soggiorno, provvisti di domicilio e richiedenti asilo risultati positivi al Covid-19 sarebbero stati trasferiti - senza alcun preavviso né spiegazioni - dai centri di accoglienza straordinaria in cui erano ospitati, in Sicilia e Puglia per essere posti in isolamento fiduciario sulle navi quarantena, non ricevendo un’adeguata assistenza a bordo - spiega in una nota Palazzotto -. Il trasferimento coatto, finalizzato ad un periodo di isolamento, è un atto illegittimo e discriminatorio che viola la libertà personale garantita a tutti dall’articolo 13 della nostra Costituzione”.

Per il deputato, a capo anche della Commissione d’inchiesta sull’omicidio di Giulio Regeni, “la soluzione delle navi quarantena dovrebbe essere una misura eccezionale destinata alle sole persone soccorse in mare, che deve essere in ogni caso ripensata anche alla luce della drammatica vicenda che ha coinvolto il giovane Abou, un ragazzo quindicenne deceduto per assenza di cure sulla nave quarantena ‘Allegra’. Domani, durante il Question Time, chiederemo al Viminale sulla base di quali disposizioni normative sarebbero stati effettuati questi trasferimenti e se esista un piano strutturato e un coordinamento sulla gestione dell’emergenza sanitaria nei centri di accoglienza che individui soluzioni alternative per la gestione della quarantena dei migranti e richiedenti asilo risultati positivi al Covid 19 - aggiunge -. Occorre individuare strutture adeguate sulla terra ferma dove i migranti, una volta sbarcati possano trascorrere il periodo di quarantena” conclude Palazzotto.

Nell’interrogazione Palazzotto sottolinea che “da un’inchiesta di ‘Redattore Sociale’ sarebbe emerso che alcuni migranti con regolare permesso di soggiorno, provvisti di domicilio e richiedenti asilo risultati positivi al Covid-19 ospitati nei centri di accoglienza straordinaria sarebbero stati trasferiti, senza alcun preavviso, in Sicilia e Puglia per essere posti in isolamento fiduciario sulle navi quarantena.  Durante la permanenza sulle navi questi richiedenti asilo non sarebbero più stati visitati da un medico, avrebbero utilizzato la stessa mascherina e le stesse lenzuola per giorni, trovandosi quindi paradossalmente più in pericolo su una nave con altri positivi, che altrove - si legge nel testo -. Secondo le segnalazioni di Arci e Asgi, i ragazzi trasferiti sulle navi quarantena sarebbero stati ufficialmente dimessi dai centri di provenienza risultando quindi fuori accoglienza. Tale situazione avrebbe arrecato anche danni materiali ai migranti trasferiti. Alcuni di loro sono anche vittime di tortura, hanno subito abusi in Libia, sono in attesa di interventi chirurgici e avevano già fissato appuntamenti al Samifo (struttura sanitaria che si occupa di vittime di tortura) per accertare le violenze subite”.  

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)