Zaki, Manconi scrive alla Lamorgese: “Sia concessa la cittadinanza italiana”

Il presidente dell’associazione “A buon diritto”: “La legge del febbraio 1992, n. 91 prevede che la cittadinanza può essere concessa allo straniero quando questi abbia reso eminenti servizi all'Italia, ovvero quando ricorra un eccezionale interesse dello Stato. L'incolumità di Zaki e il suo forte legame con l'Italia rappresentano senza dubbio un interesse eccezionale per il nostro Paese”

Zaki, Manconi scrive alla Lamorgese: “Sia concessa la cittadinanza italiana”

A un anno dall’arresto di Patrick Zaki, il presidente dell’associazione “A buon diritto”, Luigi Manconi, ha indirizzato una lettera al Ministro dell'Interno Luciana Lamorgese per chiedere di adoperarsi affinché - come previsto dalla legge n.91 del 1992 - sia concessa la cittadinanza italiana allo studente egiziano che ha scelto il nostro paese come sede della propria formazione.

“Gentile Signor Ministro dell’Interno Prefetto Luciana Lamorgese, - si legge nella lettera - seguo con preoccupazione, come tanti cittadini italiani, la vicenda di Patrick Zaki, studente egiziano dell’università di Bologna - dove frequenta un master post-universitario sui diritti di genere - da un anno in carcere in Egitto in condizioni critiche. Fermato la mattina del 7 febbraio 2020 all'aeroporto del Cairo, dove si era recato per una breve visita alla propria famiglia, è stato arrestato con le accuse di ‘incitamento alla protesta’ e ‘istigazione a crimini terroristici’ per alcuni contenuti espressi sui social network, e rischia, se condannato, fino a 25 anni di carcere. Le udienze del processo sono state finora rinviate e la custodia cautelare rinnovata di volta in volta. Pochissime le visite concesse agli avvocati e ai familiari. Oltre alle pesanti condizioni in cui Zaki è costretto a vivere in un carcere egiziano, forte preoccupazione desta la sua salute a causa della diffusione del contagio da Covid-19 nella struttura dove è detenuto, essendo Zaki un soggetto asmatico e quindi particolarmente vulnerabile”.

“L'opinione pubblica italiana si è mobilitata dal primo momento affinché Zaki venisse scarcerato e potesse tornare in Italia e concludere il suo master; l'università di Bologna ha chiesto in più occasioni un intervento del governo in questo senso – ricorda Manconi nella lettera -. A dicembre il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione nella quale, oltre a condannare le continue violazioni dei diritti umani in Egitto, si chiede il ritiro di tutte le accuse e la liberazione immediata e incondizionata di Patrick Zaki e delle altre persone detenute in quel paese arbitrariamente e condannate per aver svolto le loro attività a sostegno dei diritti umani, evidenziando come la detenzione dello studente egiziano ‘durante il suo periodo di ricerca in Europa rappresenta una minaccia per i predetti valori’. E che l'UE deve fare tutto il possibile per trovare una soluzione attraverso ‘una reazione diplomatica ferma, rapida e coordinata’”.

“La famiglia di Zaki, a un anno dall'arresto, nei giorni scorsi si è rivolta direttamente al nostro governo – ricorda Manconi -, chiedendo che venga concessa allo studente egiziano la cittadinanza italiana in modo da garantirgli una qualche forma di protezione, maggiore tutela nel corso del processo e visibilità a livello internazionale”.

Da qui la richiesta di Manconi: “Gentile Signor Ministro, la legge del febbraio 1992, n. 91 sulla cittadinanza italiana all'art. 9, co. 2, prevede che: ‘Con decreto del Presidente della Repubblica, sentito il Consiglio di Stato e previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro degli affari esteri, la cittadinanza può essere concessa allo straniero quando questi abbia reso eminenti servizi all'Italia, ovvero quando ricorra un eccezionale interesse dello Stato’. L'incolumità di Zaki e il suo forte legame con l'Italia rappresentano senza dubbio un interesse eccezionale per il nostro Paese”. 

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)