Covid-19, subito il vaccino nelle carceri: la petizione

E' rivolta al ministro Speranza e al commissario straordinario Arcuri e ha raccolta in cinque giorni oltre 1.500 firme. Come nelle Rsa, anche nelle carceri persone a rischio

Covid-19, subito il vaccino nelle carceri: la petizione

In cinque giorni ha già raccolto oltre 1.500 firme la petizione on line che chiede di vaccinare al più presto detenuti e chi nelle carceri lavora. Lanciata da La Società della Ragione onlus, sta riscuotendo consenso tra gli operatori e i volontari. “Appare drammaticamente evidente che le prigioni rappresentano uno dei posti a più alto rischio di rapida diffusione del virus in caso di contagio. Anche all'esterno -si legge nella petizione indirizza al ministro della Salute, Roberto Speranza, e al commissario straordinario per l'emergenza Covid19 Domenco Arcuri-. Non a caso il Comitato Nazionale per la Bioetica (nel parere “Covid-19: salute pubblica, libertà individuale, responsabilità sociale”, maggio 2020), definisce le carceri come situazione particolarmente critica, anche perché critiche sono le condizioni di partenza e inserisce le persone rinchiuse tra i gruppi più vulnerabili al contagio, assieme agli anziani confinati nelle Rsa”.

Ma se le carceri sono come le Rsa e i detenuti rappresentano un gruppo 'ad alta vulnerabilità bio-psico-sociale', come mai non sono stati inseriti tra le categorie prioritarie della campagna vaccinale contro il Covid-19, a differenza degli ospiti delle Rsa?”. Nella petizione si ricorda che “nelle circa 200 carceri italiane vivono e lavorano più di 100.000 persone; oltre a detenuti e detenute, anche operatori di polizia penitenziaria, personale socio-sanitario, amministrativo e di direzione. Persone non solo quotidianamente a rischio personale, ma anche potenziali diffusori del virus al di fuori”. Il testo della petizione è sulla piattaforma change.org.

Dario Paladini

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)