La vita "al confine" di Vigonovo

Un'esistenza sospesa tra obblighi istituzionali e identità dei cittadini. Vigonovo è uno dei 44 comuni della città metropolitana di Venezia, ma dialoga quotidianamente con Padova e il suo hinterland. 

La vita "al confine" di Vigonovo

I manifesti in giro per la città, che promuovo eventi, sagre o programmi culturali, spesso vanno “a targhe alterne”
Su quelli non direttamente gestiti dall’amministrazione comunale, infatti, più di una volta si è letto “Vigonovo – provincia di Padova”.

Del resto, a contare i passi che separano il paese dalla cintura padovana l’associazione viene quasi spontanea.

In realtà Vigonovo, con i suoi diecimila abitanti, rientra nei 44 comuni della città metropolitana di Venezia; una vita costantemente “al confine”: Padova è troppo vicina per essere ignorata, ma i riferimenti amministrativi sono stati sempre rivolti a est.

Lo ricorda anche la storia: il 14 luglio 1866 i soldati italiani entrarono a Vigonovo, sottraendolo al dominio austriaco, e fu di fatto il primo comune della provincia di Venezia a essere annesso al Regno d'Italia.

Oggi ci vogliono quaranta chilometri, o qualcosa meno se si prende la tangenziale di Mestre, per essere a Venezia, ma la distanza non è solo di spazio perché permane un’esistenza di periferia sospesa tra obblighi amministrativi e identità cittadina.

Andrea Danieletto, sindaco da quasi due anni, confida che, prima di vestire la fascia da primo cittadino, era consapevole di questa sospensione a cavallo di due province, ma non che fosse così marcata
«Da quasi un anno mi sto rapportando con la Provincia di Padova perché noi siamo terra di confine e dialoghiamo quotidianamente con la cintura per lavoro o per le scuole. Abbiamo la stessa diocesi, lo stesso prefisso telefonico, ma il trasporto urbano qui non arriva. Per questo stiamo procedendo con la richiesta di adesione alla conferenza metropolitana di Padova, con l’intento di creare una sinergia sulla viabilità e su una politica ad ampio raggio su tutto il territorio».

Per il momento gli autobus dell'Aps lambiscono solo il paese, giungendo fino alle vicine Villatora di Saonara e Granze di Camin.
E poi c’è il caso lampante della frazione di Tombelle con una carreggiata a dividere le due appartenenze: a sinistra, è comune di Saonara; a destra, invece, si entra in territorio veneziano. 

Il referendum per Padova

Nel 2012, tramite una consultazione indetta dall’allora sindaco Damiano Zecchinato, i cittadini di Vigonovo scelsero la Provincia di Padova.
Votarono solo in 1.605 su 7.667 aventi diritto, ma il risultato fu “bulgaro” con l’85,75 per cento a favore e solo 225 voti contrari: «A livello di appartenenza i cittadini non si sentono veneziani – ribadisce Danieletto – Basta guardare la fisionomia di Venezia per capire come certi aspetti esulino dalla nostra identità e dalla nostra storia. Piuttosto noi abbiamo affinità con l’area della Riviera del Brenta, essendo attraversati anche dal fiume Piovego».

Insomma, dal punto di vista empirico il satellite Vigonovo gravita attorno al pianeta Padova, ma a levante c’è quel Sole, Venezia, da cui dipendono tutti gli obblighi amministrativi e istituzionali.
Andrea Danieletto sveste e riveste i panni di sindaco, tra quello che gli dicono i concittadini e quello che sperimenta in prima persona: per andare in Prefettura impiega un’ora e mezzo tra macchina, vaporetto e poi a piedi.

Ma col riassetto di deroghe e competenze, un sindaco della periferia della città metropolitana come si comporta?
«Le competenze sono chiare e delineate tra i vari tecnici, ovvio che ci troviamo con i tempi di risposta lunghi e tipici della burocrazia. Le principali strade di Vigonovo, per esempio, sono provinciali e quindi afferiscono a Venezia, non competono a noi, e non sto qui a sottolineare le difficoltà per procedere con la manutenzione. Anche perché il passaggio al nuovo ente ha spogliato gli uffici di personale e bisognerebbe rinforzare l’organico».

L’identità, certo, non si costruisce con un ponte o con una strada asfaltata, ma è anche vero che fare rete tra agglomerati urbani e i punti principali dei servizi dà il là a una comunità e impedisce di sentirsi costantemente tagliati fuori.
«Migliorando i collegamenti sicuramente potremmo cercare di riassumere questa identità veneziana: Vigonovo è Venezia, anche se sembra che si stia facendo di tutto per allontanarci».

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