Dalla sclerosi multipla al successo sul web, Pietro Giunti: “La mia rinascita"

Pietro Giunti ha fondato la pagina Facebook “Beyond the beard” 5 anni fa e oggi ha più di 600 mila follower. Lì parla di pace, libertà, uguaglianza, ma soprattutto di sé e qualche volta della sua malattia: “Non voglio che la sclerosi multipla sia il mio biglietto da visita, ho tanto altro da raccontare”

Dalla sclerosi multipla al successo sul web, Pietro Giunti: “La mia rinascita"

Trentasei anni, gli occhi castano scuro e una folta barba che gli copre parte del viso. Pietro Giunti parla velocemente ed è a suo agio a raccontare di sé di fronte a un monitor, che sia dello smartphone o del computer: di solito trascorre 8 o 9 ore al giorno connesso a internet. Sul web è diventato famoso grazie alla sua pagina “Beyond the Beard ” (“Oltre la barba”), che su Facebook ha più di 611 mila follower e su Instagram più di 12 mila. Questo lo aiuta ad affrontare la malattia degenerativa che gli è stata diagnosticata dieci anni fa, la sclerosi multipla, che oggi gli sta rendendo la vita sempre più complicata. “Occuparmi del mio profilo sui social media mi aiuta a non pensare alla malattia – racconta –. Durante la giornata sono sempre impegnato, e anche di notte dormo pochissimo. Ogni giorno rispondo a dozzine di messaggi in tante lingue, i miei follower vengono da più di 80 stati diversi. Ormai questo è il mio lavoro: mi occupo di comunicazione. Non ho un agente, faccio tutto da solo: per arrivare fin qui, la mia forza è stata la costanza”.

Un tempo Pietro lavorava in una videoteca, poi per una catena di Hifi. Dopo essersi ammalato, ha cercato di continuare le stesse attività di prima, ma andare al lavoro diventava ogni giorno più faticoso. Così ha iniziato a guardarsi intorno. La sua avventura è iniziata quasi per caso, quando una sua foto è stata condivisa su Facebook prima in California, poi in Brasile. “Ho pensato: perché non tentare questa strada? Sul web ho conosciuto altri tre ragazzi, tutti barbuti come me: ci sono io, cristiano cattolico, un ragazzo indiano induista, uno brasiliano protestante e uno cipriota musulmano. L’elemento che ci unisce è proprio la barba, che spesso è percepita come un simbolo di estremismo e di odio, mentre per noi è una caratteristica che ci rende uguali nelle differenze. Insieme abbiamo aperto la pagina ‘Beyond the Beard’: era il 29 giugno 2014, il giorno del mio trentunesimo compleanno: è stata come una rinascita”.

Oggi Pietro ha lasciato il suo vecchio lavoro e si occupa a tempo pieno della pagina, dove tocca temi come la pace, l’uguaglianza e la libertà. E poi racconta di sé e di quello che fa nella vita quotidiana. La sclerosi multipla non è un tema che tratta spesso, tanto che secondo lui l’80 per cento dei suoi follower non è a conoscenza della malattia: “Alle persone non piacciono le storie tristi e drammatiche – spiega –. La malattia non è il mio biglietto da visita: ho tante altro da raccontare, non voglio che la gente mi compatisca. Nonostante questo, però, ogni tanto cerco di dare alcune informazioni sulla sclerosi multipla, che ha sintomi molto generici e diversi da persona a persona: la conoscenza aiuta. Avere qualcosa senza sapere cosa sia è un disagio enorme. Data la visibilità che ho raggiunto, fare sensibilizzazione è diventato per me un dovere”.

Oltre a essere una star del web, Pietro fa anche l’attore. A giugno ha recitato nello spettacolo “Perfetti sconosciuti…Chi noi?”, messo in scena al teatro Oleggio, in provincia di Novara, mentre l’anno scorso è stato protagonista del cortometraggio “

" target="_blank">The big scroll ”, che è stato premiato al Ckf International Film Festival di Londra e ai Los Angeles Film Awards. “Con la memoria faccio sempre più fatica: uso l’agenda, tanti post-it e promemoria sul cellulare – racconta –. Eppure, paradossalmente la malattia mi ha reso libero, non ho più vincoli. Se voglio fare una cosa non rimando più, la faccio subito: ora dipende tutto da me, oggi è il giorno più importante della mia vita, e lo stesso sarà domani”.

Alice Facchini

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)