Dipendenze. Fict: “Questione dimenticata in pandemia, ripartire dalla relazione”

Aumenta l’uso di cocaina, cannabis e alcol. Analisi dei dati dei 600 servizi dei Centri Fict: cocaina crack, eroina e metadone e alcol, le sostanze per cui è stato richiesto il trattamento in comunità, Cannabis, alcol cocaina e crack le sostanze assunte la prima volta dai minori. Il 26 Giugno la Giornata internazionale

Dipendenze. Fict: “Questione dimenticata in pandemia, ripartire dalla relazione”

La Giornata Internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droghe (26 giungo) rappresenta “un’opportunità per fare un bilancio su un settore che presenta, già in condizioni normali, diverse fragilità e debolezze”. E’ l’invito di Luciano Squillaci, presidente della Federazione Italiana Comunità terapeutiche (Fict) che segnala tutta la difficoltà di questo anno, segnato dalla pandemia. Situazione “che ha indebolito ulteriormente il sistema, mettendo ancor più in rilievo le criticità di  una situazione frammentata in Italia nella gestione dei servizi socio sanitari e socio assistenziali. Questo è anche l’anno delle relazioni negate che ha colpito, in modo particolare, gli adolescenti, che vivono già un momento evolutivo delicato della loro vita con  un maggior fattore di rischio soprattutto da un punto di vista psicologico”.

“La Fict - sottolinea -  ha come valore fondante, da sempre, la centralità della persona e come rispondere in modo efficace ai suoi bisogni.  Nel nostro lavoro la relazione è imprescindibile: un sistema che davvero possa funzionare deve fondarsi su una stretta correlazione degli interventi, terapeutici, clinici, educativi e riabilitativi in cui la relazione è il motore. E’ necessario ripartire guardando la società che “abitiamo”: la nostra dipendenza dal web, i cambiamenti nei comportamenti d’uso da sostanze, l’aumento significativo delle addictions comportamentali, l’abbassamento dell’età di iniziazione che riguarda una fascia significativa di adolescenti, l’aumento dell’abuso di alcol, di psicofarmaci… e poi il gioco d’azzardo patologico, le devianze del comportamento alimentare e, anche, l’aumento della solitudine, la mancanza di riferimenti, la paura… Molti ragazzi hanno avuto i social network come unico strumento di confronto con i propri pari. Il periodo della pandemia ha slatentizzato tutti questi comportamenti che già creavano diversi problemi anche prima del Covid“

Pandemia, aumenta l’uso di cocaina, cannabis e alcol

I dati dell’Osservatorio Europeo per il 2020 sono in linea con quelli rilevati dalla federazione attraverso i 600 servizi dei Centri Fict: durante l’anno di pandemia, c’è stato un aumento dell’uso di cocaina e cannabis, e soprattutto di alcol. “In particolare - spiega Squillaci - guardando l’utenza in carico, compresi i minori e gli adulti, la sostanza di abuso per cui è stato richiesto il trattamento in comunità risulta essere nel 2020: 39%  cocaina, crack; 27% eroina e metadone; 19% alcol; 10% cannabis; 3% dip. comportamentali; 2% allucinogeni. La sostanza assunta la prima volta dagli utenti minori  in carico (fascia di età fino a 18 anni) è: il 38% la cannabis; il 23% l’alcol; il 20% la cocaina e crack; il 14% l’eroina; il 3% allucinogeni; l’2% per dipendenze comportamentali”

“La centralità della relazione”

“Il covid ha scoperchiato il vaso di pandora, con tutti i pro e i contro, e ha messo alla prova tutti i sistemi anche quello familiare. Dietro il 'mancato rispetto delle regole' degli adolescenti - continua Squillaci - spesso è celata la mancanza di una relazione, che non si è mai costruita. Questo tempo sospeso invece ci ha mostrato, in modo palese, l’importanza e la centralità della relazione e della condivisione, soprattutto per le fasce più deboli e fragili, e quindi costantemente a rischio di devianza". "I nostri adolescenti, -prosegue - hanno bisogno di essere nutriti, curati e rassicurati: l’adolescente che ha i suoi punti di riferimento sarà un adulto in grado di gestire la frustrazione e le sconfitte della vita e gestire l’imprevisto. Si può uscire da qualsiasi situazione di fallimento se non si è soli. Ecco perché dobbiamo ripartire dalla relazione, che è la prima vittima di questa pandemia e che resta sullo sfondo di tutti i disagi con i quali ci confrontiamo quotidianamente nei nostri servizi. I sistemi virtuali non la possono sostituire. Non può bastare la “rete virtuale” anche se apparentemente è in grado di connetterci con il mondo. Abbiamo bisogno di “oasi di senso” che possiamo trovare solo nel rapporto con l’altro. Tutti noi, giovani e adulti, viviamo in un momento di caos. Tutti noi dobbiamo scoprire che siamo fondamentali gli uni agli altri. Il segreto è la condivisione, è l’inclusione, è diventare comunità solidale.”

La Fict ha lanciato, in occasione del 26 giugno,  lo slogan: #Ripartiamo dalle relazioni umane per riflettere sul valore e sulla centralità delle persone e delle relazioni.” “In questi due anni di pandemia la questione dipendenze è stata completamente dimenticata. Si intravede ora finalmente una speranza data dalla recente nomina del nuovo Capo del Dipartimento per le politiche antidroga e dalla delega alle politiche antidroga assegnata alla Ministra Dadone, entrambi  orientati a convocare finalmente la Conferenza Nazionale sulle droghe.  Ma prioritario su tutto, conclude il presidente Fict, è l’avvio di un iter di riforma legislativa che riveda il sistema dei servizi sulle dipendenze, ovvero una riforma della normativa (309/90) che dia significato ai reali bisogni, rimettendo al centro la persona e non la sostanza.”

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)