Gruppo Polis, il centro diurno. Una Bussola per ripartire

Il centro diurno del Gruppo Polis risponde alle esigenze primarie di chi non ha più una casa e tenta il reinserimento

Gruppo Polis, il centro diurno. Una Bussola per ripartire

Torna “Di pane in meglio” l’iniziativa, promossa dal Gruppo Polis di Padova, con l’obiettivo di raccoglie fondi per il centro diurno La Bussola di via Tiziano Minio 19 all’Arcella, che risponde ai bisogni fondamentali di chi è rimasto senza casa e affronta un periodo di grande difficoltà economica e sociale.

«Lo scorso anno – spiega Andrea Rigobello, responsabile area inclusione sociale di Gruppo Polis – circa venti parrocchie padovane e cinquanta volontari hanno partecipato all’iniziativa che ha portato alla vendita di quasi 30 mila pagnotte per un valore complessivo di 10 mila euro che abbiamo interamente utilizzato per dare futuro, opportunità e lavoro alle persone che vivono una condizione di grave indigenza e che frequentano il centro diurno La Bussola».

Sui sagrati delle chiese, che aderiscono all’iniziativa, da metà ottobre a metà novembre, a fronte di una donazione di 5 euro si riceverà una pagnotta da mezzo chilo di pane Mezzosale, preparato con il 50 per cento di sale in meno, secondo la ricetta codificata dal Ministero della Salute e dalla Federazione italiana panificatori.
L’iniziativa, nata nel 2015, ha anche l’obiettivo di informare, i giovani e non solo, sul tema della marginalità sociale.

«Il periodo che abbiamo scelto non è casuale – prosegue Rigobello – proprio in quei giorni, infatti, cadono due ricorrenze per noi molto importanti: il 17 ottobre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della povertà e il 14 novembre la Giornata mondiale dei poveri. In questo arco di tempo ogni parrocchia può scegliere uno o più fine settimana e aderire all’iniziativa».

Un gesto semplice, ma concreto per aiutare chi è in difficoltà. Nel 2021 l’iniziativa ha consentito, fra le altre cose, di offrire 5.536 pasti, 211 docce e fare 249 lavatrici. Inoltre, nove persone sono state coinvolte nel laboratorio di terracotta, otto in attività di assemblaggio e molte altre si sono occupate della raccolta di 185 quintali di eccedenze alimentari che la cooperativa recupera nei supermercati e nelle mense scolastiche per distribuirli a chi ne ha bisogno.

«Siamo tutti come delle tende canadesi – spiega Rigobello – ancorati alla vita per mezzo di picchetti e se uno di essi viene meno voliamo via come tende al vento. Basta poco: la perdita del lavoro, una separazione coniugale o anche solo la mancanza di una rete di amici o familiari. Le persone che frequentano La Bussola non hanno scelto la loro condizione di vita, ma hanno solo perso qualche picchetto e il vento li ha portati con sé. Il nostro compito è soddisfare le loro esigenze primarie, come lavarsi, mangiare... ma soprattutto favorire il loro reinserimento sociale».

I numeri e le attività della Bussola Prima del Covid ogni anno erano quasi 90 le persone che frequentavano La Bussola, nel 2021 sono state 53, di cui 46 uomini e 7 donne, in prevalenza padovane. Una media di circa 25 presenze al giorno. «La bussola – prosegue il responsabile – è un servizio di prima accoglienza, per persone in situazione di marginalità sociale perché senza dimora o in difficoltà temporanea oppure prive di risorse, sole e senza una rete sociale».

Le persone che frequentano gli spazi del centro diurno del Gruppo Polis vengono coinvolte quotidianamente in attività come la preparazione della tavola; la distribuzione del pane, del cibo e delle bibite; la pulizia degli spazi interni ed esterne e il lavaggio dei panni. All’interno degli spazi di via Tiziano Minio sono attivi, anche, un laboratorio di terracotta, che coinvolge nove persone, un operatore e cinque volontari; uno di assemblaggio, che impegna otto persone e un volontario; lo sportello di segretariato che, nel 2021, ha realizzato 283 appuntamenti di cui 260 con persone interne e 23 con persone esterne e che aiuta, chi lo richiede, nell’attivazione delle utenze o nella prenotazione di visite mediche oppure, in generale, nell’accesso dei servizi online al cittadino.

«Il nostro impegno – conclude Andrea Rigobello – è soprattutto quello di aprirci al territorio per sostenere l’integrazione delle persone che frequentano il centro diurno per questo abbiamo ospitato i campi “E!state liberi” e organizziamo incontri di sensibilizzazione. Riteniamo fondamentale che il mondo interno a La Bussola e quello esterno si conoscano e collaborino».

Per partecipare all’iniziativa “Di pane in meglio”, le parrocchie possono contattare Giulia Dainese: contattare Giulia Dainese: g.dainese@gruppopolis.it

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