Il talento senza eguali di Giorgia Greco e il sogno di tornare a gareggiare

Atleta di ginnastica ritmica, finalista a Italia’s Got Talent, non ha una categoria in cui concorrere. La sua disciplina, infatti, esiste solo in seno alla Federazione italiana sport paralimpici degli intellettivo relazionali

Il talento senza eguali di Giorgia Greco e il sogno di tornare a gareggiare

Cosa fa di una ragazza di 14 anni un esempio per una generazione di adolescenti? Sicuramente la capacità di trasformare qualcosa che per tanti rappresenterebbe un limite in un punto di forza. Ci sono storie umane e sportive che raccontano di talenti fuori dal comune, di atlete e atleti che, nonostante la giovanissima età, sono consapevoli che i campioni, quelli veri, si misurano nei momenti importanti. Questa è la storia di una ragazza nata il 1° marzo 2007 a Milano, che si avvicina alla ginnastica ritmica all’età di cinque anni. Nella primavera del 2014 viene colpita da un osteosarcoma che le causa la disarticolazione dell’arto inferiore destro. La conseguente amputazione la priva di una gamba ma le salva la vita. Lei però vuole crescere, trovare nuovi stimoli per migliorarsi e riprendersi la propria vita. Sembra questo a ispirare un talento come Giorgia Greco, una che non si tira indietro davanti agli ostacoli: "La ginnastica ritmica è faticosa, per niente facile, ma è bella".

Il suo più grande sogno è sempre stato quello di tornare in palestra per gareggiare con atlete della sua stessa categoria. Due anni e mezzo fa, grazie a una mail indirizzata dal papà a Bebe Vio, è arrivato l’incontro con Art4Sport, la onlus della campionessa di scherma paralimpica, una che da anni non ha rivali sulle pedane di tutto il mondo e che da sempre considera ogni traguardo come un obiettivo intermedio, da raggiungere e da superare il più in fretta possibile, per poi raggiungerne altri sempre più ambiziosi. Proprio l’associazione Art4Sport si sta adoperando per promuovere questo movimento e convincere più ragazze possibili ad avvicinarsi a questo sport. In Italia, infatti, non esiste questa disciplina se non in seno alla Fisdir (Federazione italiana sport paralimpici degli intellettivo relazionali). Inoltre Giorgia è l’unica ad avere determinate caratteristiche. Il suo impegno è sostenuto anche dalla pagina Facebook “Giorgia Greco Rhythmic Wish”, che Francesca e Stefano, i suoi genitori, hanno voluto creare per far appassionare quante più persone possibili a questo sport e alla vicenda della loro figlia.

L’ultimo capitolo di una storia che ha ancora tanto da dire, vede Giorgia ottenere il pass per la finale di Italia’s Got Talent. "Io vedo solo una cosa, stasera, la tua bravura". Queste le parole pronunciate nella puntata che è andata in onda il 17 febbraio niente meno che dalla nuotatrice Federica Pellegrini, che non solo l’ha votata ma le ha dato anche un Golden Buzzer che l’ha mandata direttamente all’ultimo atto del talent show. Niente male, per la milanese, che ha incassato non solo i complimenti dell’intera giuria ma anche quelli della Pellegrini, una sportiva, una campionessa che ha calcato i palcoscenici più prestigiosi al mondo, che conosce il valore della fatica, che comprende quanti sforzi e quanto lavoro siano necessari per raggiungere un obiettivo. Insomma, non un voto qualunque, quello della nuotatrice. Anche chiacchierando con lei sul palco di Tv8 è emerso che nella ginnastica ritmica manca completamente la sua categoria o, comunque, quella per le disabilità fisiche. E il motivo è abbastanza intuibile.

Ma quando si ha una passione tanto grande da resistere a tutto, si può raggiungere qualsiasi risultato e si può superare anche ciò che ai più sembra insormontabile: "La ginnastica ritmica è stato il mio primo amore", dice sempre Giorgia. Certo, i problemi ci sono stati, inevitabile: "Dopo l’operazione non volevo andare in palestra ma mia mamma si è impuntata". Un giorno l’illuminazione, come ama raccontare la madre: "Si è messa al muro, si è girata e ha fatto la verticale". Da lì in poi è iniziata una nuova avventura: "Non diamo per scontata la nostra disabilità e non pensiamo che ci siano sport che si possono o non si possono fare", è il motto di Giorgia. Lei, come tanti altri atleti, nel 2020 ha dovuto fare i conti con le restrizioni imposte dal lockdown, ma appena ha potuto ha ricominciato ad allenarsi nel giardino condominiale.

Per muoversi Giorgia usa stampelle realizzate nientemeno che dalla Ferrari, regalatele da un altro grande nome del paralimpismo italiano: Giusy Versace. Proprio attraverso di lei conosce, a un evento del Comitato italiano paralimpico, la piemontese Alessia Maurelli, capitana della Nazionale di ginnastica ritmica, una delle atlete che Giorgia ama di più e con la quale ha avuto modo di allenarsi. Ma tra le ginnaste che la ispirano ci sono anche la romana Martina Centofanti e le russe Arina e Dina Averina. Non solo ginnastica, però, nella vita della quattordicenne lombarda, perché in futuro si vede come make up artist. Dopo la licenza media, infatti, ha in programma di frequentare l’Accademia di estetica a Monza.

Se avesse vinto la finale del 24 marzo, una parte del premio l’avrebbe devoluto alla ricerca contro i tumori. Significativo, in questo senso, l’incontro qualche tempo fa con Nadia Toffa, una persona che le ha trasmesso energia positiva, come lei stessa ha ammesso, e che le ha dato la forza per continuare a lottare e guardare avanti. Tutti insegnamenti che Giorgia ha saputo fare suoi, tanto da rappresentare, oggi, il volto più sano di una società che ha assoluto bisogno di esempi positivi da seguire. Ma non solo, perché attraverso figure come la sua sta cambiando anche la percezione che la gente ha del mondo della disabilità. Un’immagine nuova, bella, che è quella di un’adolescente che ha già saputo raggiungere importanti traguardi e che continua a farlo con una buona dose di ottimismo.

(L’articolo è tratto dal numero di SuperAbile INAIL di aprile, il mensile dell’Inail sui temi della disabilità)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)