La vita dei braccianti di Campobello di Mazara, dopo il rogo e la morte di Omar

Un gruppo di lavoratori è tornato a vivere nello spazio della ex Calcestruzzi, dove è stata portata acqua con le cisterne. Martina Lo Cascio (Contadinazioni): "I datori di lavoro sembra stiano prendendo la consapevolezza del valore dei braccianti, che quest'anno sono meno" 

La vita dei braccianti di Campobello di Mazara, dopo il rogo e la morte di Omar

La stagione della raccolta delle olive lo richiede e i braccianti, nonostante la tragedia della morte di Omar a seguito del rogo del campo del 30 settembre, con dignità mista al bisogno, si sono rimboccati le maniche per lavorare. Una parte di loro ha deciso di vivere nell'area autogestista di Fontane d'oro, mentre un altro gruppo ha deciso, coraggiosamente, di ritornare a vivere tra le macerie bruciate del campo della ex Calcestruzzi. Al ghetto ieri è arrivata l'acqua, con l'ausilio delle cisterne.
A parlare della organizzazione dei braccianti  è Contadinazioni, braccio locale dell'associazione nazionale Fuori Mercato. "L’incendio del 30 settembre, sebbene abbia acceso dei riflettori e apparentemente accelerato a destra e a manca i movimenti e i tavoli, ha di fatto sin da subito dato il segno che la tragedia non solo era prevedibile e determinata dalla negligenza di un piano razionale oltre il superamento dei ghetti e dell’approccio emergenziale, ma potenzialmente ripetibile all’infinito - scrive Contadinazioni nella sua nota -. Dall’altro lato, su questa sensazione di stallo criminale, alcuni braccianti hanno preso parola, con coraggio e per tutti, per dire basta a parole timide senza fatti forti e, dal 30 settembre hanno riconquistato uno spazio a loro noto che è quello di Fontane d’oro che gli sta permette di passare questa stagione olivicola come scelto da loro".

"Altri migranti per mille ragioni, hanno scelto di rimanere tra le macerie della calcestruzzi, con grande dignità - continua la nota -. Di questa storia triste noi vediamo sempre il lato positivo quando si ritorna all’essenza dell’autodeterminazione dei braccianti e della solidarietà, come oggi (ieri, ndr) che ri-portiamo l’acqua al ghetto! Infatti, questo sebbene sia il segno di un ghetto che persiste è un passo in avanti perché sono i braccianti stessi che organizzati in fuori mercato, portano solidarietà a chi è rimasto indietro, lo fanno grazie al fondo 'Sos Campobello di Mazara' che tanti solidali continuano a sostenere e  di cui essi stessi determinano l’utilizzo. Le cisterne portate precedentemente sono andate perdute nell’incendio. Oltre alle cisterne, portiamo una fornitura d’acqua perché l’immagine della concretezza è importante, certi che le amministrazioni continueranno il loro impegno, preso già da un anno e ribadito da loro stessi nelle settimane precedenti all’incendio".

"Non ci sono ghetti che ci piacciono e la Calcestruzzi è l’immagine peggiore di questi, perché persiste tra i resti bruciati d’amianto - scrivono ancora i volontari di Contadinazioni -. Questa resistenza può diventare soluzione dignitosa se valorizzata e ascoltata invece che sovra-determinata per questo sosteniamo i braccianti organizzati che da Fontane d’oro esprimono una visione. Vogliamo soluzioni guidate dai braccianti, basate sul loro ascolto con la lentezza e la cura che questo necessita; oggi ascoltiamo e sosteniamo la solidarietà che essi contrappongono alle divisioni che vengono proposte dall’esterno per lucrare sulla loro pelle".

"Siamo stati convocati nei giorni scorsi, insieme alle altre associazioni che assistono i braccianti dall'ufficio speciale immigrazione - sottolinea Martina Lo Cascio di Contadinazioni - per l'attivazione degli interventi socio-sanitari e della navetta. Sosteniamo il gruppo di braccianti che per scelta si è stanziato a Fontane d'oro per il momento in autogestione anche se non è la soluzione al problema. I datori di lavoro sembra stiano prendendo la consapevolezza del valore dei braccianti, che quest'anno sono meno, operando un piccolo aumento salariale. I braccianti che abbiamo seguito e formato per la Casa del Mutuo soccorso hanno portato solidarietà e aiuti concreti anche con i fondi raccolti ai braccianti rimasti nella Calcestruzzi. Nel frattempo.   sappiamo che si sono tenuti diversi tavoli in prefettura per capire quali risposte dare". 

L'organizzazione ha attivato anche una raccolta fondi a sostegno dei lavoratori: Gofundme - Donazione diretta: Fuorimercato - Iban: IT79D 0838633 910000000470387 - Banca credito cooperativo di Binasco, filiale di Trezzano s/N - Causale: SOS BRACCIANTI DI CAMPOBELLO DI MAZARA

Serena Termini

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)