Le tre "E" del piano infanzia: approvato dall'Osservatorio (e dai ragazzi)

Educazione, Equità, Empowerment: sono gli ambiti d’intervento ritenuti strategici su cui poggia il nuovo strumento, che avvia il suo iter con l'approvazione (21 maggio) dell’Osservatorio nazionale. Bonetti: "Rimettere al centro l’educazione”. Coinvolti i ragazzi nella valutazione di priorità e temi

Le tre "E" del piano infanzia: approvato dall'Osservatorio (e dai ragazzi)

Educazione, Equità, Empowerment: sono queste le parole chiave e gli ambiti d’intervento ritenuti strategici su cui poggia il nuovo Piano per l’infanzia e l’adolescenza, il quinto, approvato lo scorso 21 maggio dall’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza. Strumento, ha spiegato la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, che “abbiamo voluto per dare al Paese i mezzi per riconoscere i bisogni delle bambine e dei bambini e darvi risposte adeguate”. “Lo abbiamo coprogettato – ha sottolineato - per la prima volta con il contributo dei ragazzi e insieme al terzo settore, le associazioni, la società civile, soggetti del pubblico e del privato, individuando nell'educazione, l'equità e l'empowerment tre assi strategici. È un piano che sceglie un approccio nuovo: coinvolge i ragazzi, si integra con gli obiettivi del millennio, la strategia e la Child guarantee europee, individua azioni concrete e integrate, ma soprattutto è un piano che si basa sulla scelta di rimettere al centro l’educazione e la conseguente responsabilità educativa che tutto il Paese deve assumere”.

Ad essere coinvolti nella realizzazione i soggetti e gli enti partecipanti all’Osservatorio nazionale ma anche società civile e terzo settore, soggetti pubblici quali amministrazioni centrali, enti pubblici e territori, soggetti privati, esperti, università e ricerca. Non solo. Per la prima volta, sottolinea il dipartimento, al fine di affermare pienamente il protagonismo dei bambini e delle bambine, e dei ragazzi e delle ragazze all’interno del Piano, l’Osservatorio nazionale ha promosso una consultazione online sui temi del Piano, a cui hanno partecipato ragazzi e ragazze fra i 12 e 17 anni di età grazie al supporto tecnico-scientifico dell’Istituto degli Innocenti.
“Dai 2 mila questionari raccolti e dai 9 focus group organizzati con gruppi vulnerabili, - si legge - è emerso che i ragazzi e le ragazze condividono le priorità e i temi individuati dall’Osservatorio nazionale nel 5° Piano, pur conservando preoccupazioni sul futuro e la consapevolezza delle difficoltà familiari.

Le tre aree principali sono composte da 4 obiettivi generali e azioni specifiche, per un totale di 12 obiettivi generali e 31 azioni, previsti dal documento. I contenuti si integrano con i diritti e le strategie internazionali ed europee per i minori di età, in particolare: la Convenzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo del 1989, gli Obiettivi Onu di sviluppo sostenibile – Agenda 2030, la Strategia dell’Unione europea sui diritti dei minori 2021-2024 e il Sistema europeo di garanzia per i bambini vulnerabili (European Child Guarantee).

Il piano parte dall'esistente (sezione “Quadro di realtà”) con "una sintesi della condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia, analizzando gli interventi esistenti e le azioni che necessitano di nuovi interventi migliorativi, anche tramite l’analisi di dati statistici. Si tratta quindi di un piano contestualizzato, in cui decisori pubblici e società civile possono individuare gli elementi che necessitano di nuove soluzioni, innovative e più efficaci".

"Il Piano promuove azioni innovative e di rafforzamento a favore dei minori di età ed è coerente con i contenuti delle altre azioni a favore dei nuclei familiari e dei bambini e adolescenti, tramite gli  organismi di coordinamento nazionale, quali l’Osservatorio nazionale sulla famiglia e l’Osservatorio per il contrasto alla pedofilia e pornografia minorile. - si legge - L’approccio sistematico del Piano consentirà una più efficace azione di monitoraggio di attuazione degli interventi, che sarà promossa e assicurata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri nell’ambito dello stesso Osservatorio nazionale".

Per l’adozione definitiva del Piano sono ora necessari ulteriori passaggi formali. In particolare, il 5° Piano dovrà essere sottoposto al parere dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, a quello della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, della Conferenza unificata e alla deliberazione in Consiglio dei ministri, per terminare con l’adozione con decreto del Presidente della Repubblica.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)