Legge di bilancio, “l’art. 108 assesta un colpo micidiale al non profit”

Ageop e Fiagop, che si occupano di bambini con tumore e delle loro famiglie, chiedono al governo di cancellare l’assoggettamento al regime commerciale delle associazioni non profit: “La pandemia ha complicato tutte le attività di assistenza”

Legge di bilancio, “l’art. 108 assesta un colpo micidiale al non profit”

La formulazione dell’art.108 della Legge di Bilancio assesta un colpo micidiale alle organizzazioni non profit. Un colpo portato a segno in un momento drammatico per il Terzo settore che francamente lascia interdetti”. Non usa mezzi termini Carla Tiengo, presidente di Ageop Ricerca Onlus, per commentare la nuova norma che assoggetta le organizzazioni non profit alla contribuzione IVA prevista nelle nuova Legge di Bilancio. “Ci uniamo all’appello rivolto alle istituzioni dal Forum del Terzo settore e dalla nostra Federazione nazionale, la Fiagop, perché l’art.108, così come è formulato, venga cancellato. La pandemia da Covid-19 ha reso la vita delle associazioni di volontariato particolarmente difficile e ha complicato tutte le attività di assistenza”.

Ageop, come spiega Tiengo, così come altre associazioni che svolgono attività di assistenza ha dovuto riprogettare e ripensare i servizi erogati ai bambini con cancro e leucemia e alle loro famiglie: “Un lavoro importante ed essenziale, anche per le norme rigide di controllo della sicurezza, per continuare ad ‘esserci’ a fianco dei più fragili, nonostante l’oggettiva situazione emergenziale. Ma allo stesso tempo molte delle nostre attività di raccolta fondi sono state penalizzate, come è facilmente comprensibile. Che a nessuno sia venuto in mente di chiedere al Terzo settore, tipicamente così radicato nel territorio, un contributo per affrontare le fasi organizzative del contrasto alla pandemia, ci ha molto stupiti, ma che ora si pensi addirittura di aggiungere un ulteriore carico fiscale è inconcepibile”.

Le parole della presidente di Ageop vanno ad aggiungersi a quelle di Angelo Ricci, presidente Fiagop (Federazione italiana associazioni genitori oncoematologia pediatrica onlus): “Il contributo del donatore o del socio è sempre finalizzato alla realizzazione delle attività istituzionali, quindi è di fatto un sostegno alle associazioni per il conseguimento della propria mission, in base ai propri valori solidaristici e civici. Allo stesso modo, l’attività e l’impegno delle associazioni viene svolta – oltre che senza alcun fine di lucro – sulla spinta totalmente altruistica e molto spesso in sostituzione di un ruolo che dovrebbe essere svolto dallo Stato. Se questa forma di sostegno invece venisse assimilata a una qualsiasi offerta di beni o di servizi sul mercato cambierebbe il significato del dono e, ancor peggio, la relazione fondamentale con il donatore. Questa norma viola i valori più profondi dell’associazionismo e mina il ruolo delle associazioni aderenti a Fiagop come organismi capaci di dare risposte ai bisogni dei bambini e agli adolescenti malati di tumore e delle loro famiglie”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)