Sud, 19 programmi di volontariato per ripopolare i borghi delle aree interne

Dal bando della Fondazione con il Sud 3,3 milioni per 107 comuni. Coinvolte nelle partnership oltre 200 organizzazioni con l'attivazione di 2.600 nuovi volontari

Sud, 19 programmi di volontariato per ripopolare i borghi delle aree interne

Diciannove iniziative finanziate da Fondazione con il Sud attraverso il bando volontariato, promosso con l'obiettivo di rafforzare il ruolo delle "reti locali" di volontariato per contrastare fenomeni di esclusione sociale nelle aree interne del Sud Italia, in particolare nei comuni che, a causa della distanza dai servizi essenziali (istruzione, salute e mobilità), hanno subìto un graduale processo di isolamento, riduzione demografica e calo dell'occupazione. Se circa il 50% dei comuni italiani è definito 'area interna’ (4.185 comuni su un totale di 8.092), questa percentuale raggiunge il 70% nel Mezzogiorno (1.472 comuni su 2.116), con la Basilicata al primo posto (96%), seguita da Sardegna (84,4%), Calabria (79%) e Sicilia (74%). Tassi più bassi, e più in linea con la media nazionale, si registrano in Puglia (54%) e Campania (49%).

I progetti, che saranno finanziati complessivamente con oltre 3,3 milioni di euro (una media di 175 mila euro a iniziativa), coinvolgeranno 107 comuni delle aree interne in tutte le regioni del Sud: sette iniziative saranno avviate in Sicilia (province di Catania, Trapani, Messina, Caltanissetta, Agrigento, Palermo), quattro in Calabria (province di Reggio Calabria, Catanzaro e Crotone), tre in Puglia (province di Taranto, Bari e Lecce), tre in Campania (province di Avellino e Salerno), una in Basilicata (provincia di Potenza) e Sardegna (provincia del Sud Sardegna).

I progetti coinvolgono nelle partnership oltre 200 organizzazioni (tra associazioni, fondazioni, università, scuole, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, società profit, enti pubblici) e prevedono di attivare 2.600 nuovi volontari, rivolgendosi a 25mila persone, minori, ma anche anziani, disabili, immigrati, detenuti, e giovani neet.

"Grazie all'impegno costante del volontariato, tanti borghi del nostro Sud che rischiano di spopolarsi e "scomparire" possono avere a disposizione nuovi servizi essenziali, o vedere rafforzati quelli esistenti - ha dichiarato Carlo Borgomeo, presidente della fondazione -. Sono realtà spesso molto piccole, dove sempre di più i giovani ma anche gli anziani non hanno a disposizione i servizi basilari per potersi istruire, potersi spostare, poter crescere, potersi curare o semplicemente poter "vivere" la propria comunità. La scuola, i mezzi di trasporto, i servizi sanitari, la possibilità di usufruire dei beni comuni sono diritti: è indispensabile superare il meccanismo distorto per cui si trasformano in privilegio di pochi. In questo cambiamento tante organizzazioni e tanti volontari hanno un ruolo importantissimo che, soprattutto in alcuni contesti, è davvero fondamentale". (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)