Ucraina, accorciare i tempi dell’adozione? Aibi a De Luca: “Accelerare ora sarebbe un problema”

Afferma l’associazione: “La sburocratizzazione, il tentativo di accorciare i tempi, così come quello di abbattere i costi, sono temi fondamentali ma che, proprio per questo, non è saggio affrontare di getto in una situazione di emergenza”

Ucraina, accorciare i tempi dell’adozione? Aibi a De Luca: “Accelerare ora sarebbe un problema”

“Il Governatore della Campania De Luca ha detto di lavorare a una proposta per ‘accorciare i tempi per l’adozione dei bimbi ucraini orfani’. Al di là del lodevole intento, è tutto molto più complicato di così e accelerare proprio ora sarebbe un problema”, Ad affermarlo è l’Aibi, che rivolgendosi proprio al Governatore della Campania, scrive: “Gentile Governatore De Luca, abbiamo ascoltato con attenzione le parole pronunciate durante la Sua diretta Facebook, e riprese da altri diversi organi di stampa, sulla Sua idea di avanzare una proposta al Parlamento per ‘consentire una modifica legislativa e accorciare a quattro mesi i tempi per l'adozione da parte delle nostre famiglie dei bimbi ucraini orfani’. È sempre con piacere che ascoltiamo politici, specie se con un ruolo importante come il Suo, parlare e interessarsi di adozione, a maggior ragione oggi, in una situazione in cui l’emergenza della guerra in Ucraina ha sensibilizzato tutta la comunità verso questo tema. Concordiamo con le Sue parole quanto dice che ‘migliaia di famiglie da anni si battono per poter adottare un bimbo’, e soprattutto quando sottolinea (come Ai.Bi. e tante altre associazioni denunciano da tempo) la necessità di snellire (più che ‘eliminare’) il ‘carico burocratico’ e i ‘tempi biblici’ delle adozioni. Ciò che ci trova meno d’accordo, però, è quell’aggiunta che dice ‘quando parliamo di minori che provengono da Paesi in guerra’”.

“La sburocratizzazione, il tentativo di accorciare i tempi, così come quello di abbattere i costi – afferma Aibi rivolgendosi a De Luca -, sono temi fondamentali ma che, proprio per questo, non è saggio affrontare ‘di getto’ in una situazione di emergenza. Anzi, l’emergenza rende ancora più necessaria la prudenza, tant’è vero che la CAI ha diramato una nota in cui sottolinea come il Governo ucraino stesso abbia dichiarato formalmente che non debbano essere applicati in nessun Paese del mondo i procedimenti di adozione internazionale e nazionale nei confronti dei minori cittadini ucraini durante il tempo di guerra”.
“Inoltre – continua Aibi -, il Governo ha specificato che, fin quando perdurerà la situazione di conflitto e la conseguente impossibilità di garantire la piena osservanza della legge ucraina, il Servizio Sociale Nazionale, Autorità ucraina in materia di adozioni internazionali, non darà seguito a nessuna procedura di adozione internazionale”.

“Come Aibi la nostra presenza sul territorio campano è particolarmente forte e sentita: sappiamo bene, per sperimentarla in prima persona ogni giorno, la generosità e la disponibilità della popolazione e capiamo da dove nasca la volontà di poter dare una risposta veloce ai bisogni di accoglienza dei bambini, ma, d’altro canto, proprio l’esperienza con le adozioni internazionali ci porta a sottolineare come durante una guerra non si possano adottare bambini orfani di genitori, perché possono esserci comunque da qualche parte dei parenti che potrebbero prendersene cura”, precisa l’Aibi.
Che continua: “Inoltre, proprio a causa della guerra, che ha causato e sta causando l’uccisione di migliaia di persone, sono proprio i bambini a rappresentare il futuro della nazione e, per questo, una volta che la guerra sarà finita i bambini dovranno tornare in patria, naturalmente qualora ce ne siano le condizioni, per ricostruire il Paese. In quest’ottica, allora, sarebbe opportuno favorire l’adozione nazionale, sostenendo le famiglie adottive”.
“Quello che possiamo fare noi, qui, con urgenza, è favorire l’accoglienza dei bambini e delle famiglie che arrivano in Italia in fuga dalla guerra, come anche Aibi si sta impegnando a fare proprio sul territorio campano, in particolare a Salerno dove Aibi è presente con una sede molto attiva sul territorio. Da questo punto di vista – conclude -, la disponibilità di Aibi di condividere con le autorità e la politica del territorio, a partire proprio dal Governatore Vincenzo De Luca, tutta la propria esperienza per trovare nuove e sempre migliori forme di collaborazione è totale”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)