Una "controfinanziaria" con 105 proposte per un’Italia “in salute, giusta e sostenibile”

Presentato a Roma il Rapporto Sbilanciamoci 2022: 105 proposte per un valore complessivo di quasi 32 miliardi, con l’obiettivo di imprimere un cambio di passo all’economia e alla spesa pubblica del paese. In tema di povertà, l’intento è quello di superare gli aspetti discriminatori del Reddito di cittadinanza. Chiesto anche un fisco equo e progressivo

Una "controfinanziaria" con 105 proposte per un’Italia “in salute, giusta e sostenibile”

“Come usare la spesa pubblica per i diritti, la pace, l’ambiente”. In concomitanza con la discussione sulla legge di bilancio, esce come sempre la “controfinanziaria” di Sbialnciamoci, presentata questa mattina a Roma. Il nostro Rapporto 2022 – affermano i promotori – contiene la Legge di Bilancio che vorremmo: 105 proposte per un valore complessivo di quasi 32 miliardi, con l’obiettivo di imprimere un cambio di passo all’economia e alla spesa pubblica del paese. Il Rapporto esamina in dettaglio il Disegno di Legge di Bilancio 2022 del Governo – che manca di strategia e di coraggio, e che giudichiamo insufficiente – e delinea una manovra economica alternativa a saldo zero, articolata in sette aree chiave di analisi e intervento. Dal fisco alla finanza e agli enti locali, dalle politiche industriali al lavoro e al reddito, dall’istruzione e la cultura all’ambiente, dal welfare all’altraeconomia, passando per la pace e la cooperazione internazionale: proposte concrete, puntuali e praticabili da subito grazie alle quali superare la drammatica crisi legata alla pandemia e voltare pagina, per un’Italia in salute, giusta, sostenibile”.
Vediamo, area per area, le proposte di Sbilanciamoci.

Un fisco equo e progressivo contro iniquità e disuguaglianze

Servono una svolta in politica fiscale e una netta discontinuità rispetto alle scelte del passato, che vengono sostanzialmente confermate nel DDL Bilancio 2022. Sbilanciamoci! chiede una “riforma complessiva e organica del sistema fiscale fortemente redistributiva, incentrata sul principio di capacità contributiva e sulla progressività dell’imposizione”. La proposta cardine di Sbilanciamoci! in materia fiscale riguarda una rimodulazione delle aliquote Irpef con la riduzione di un punto percentuale dell’aliquota sul I scaglione di reddito (fino a 15.000 euro) dal 23 al 22%, e sul II scaglione (dai 15.001 ai 28.000 euro) dal 27% al 26%; l’aumento dell’aliquota sul IV scaglione (dai 50.001 ai 75.000 euro) dal 41% al 44%, e dell’aliquota sul V scaglione (oltre i 75.000 euro) dal 43% al 47,5%; l’introduzione di un VI scaglione (tra i 100.000 e i 300.000 euro) con un’aliquota al 55% (modificando, dunque, il V scaglione che comprenderebbe dai 75.001 ai 100.000 euro di reddito); e infine, l’introduzione di un VII scaglione oltre i 300.000 euro di reddito con un'aliquota al 60%. Inoltre, quasi 750 milioni potrebbero essere recuperati con una maggiore imposizione sugli investimenti pubblicitari, una tassazione dei profitti del settore dei beni di lusso e l’introduzione di misure penalizzanti per il rilascio del porto d’armi.
“Per un serio contrasto a evasione ed elusione fiscale, chiediamo infine un piano straordinario di accertamento e riscossione, oltre al rafforzamento dell’attuale Web Tax (entrate di 6 miliardi)”.

Lavoro e reddito per tutti, e una vera politica industriale

Per Sbilanciamoci, la politica industriale è la grande assente del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). “Con oltre 230 miliardi di risorse, il PNRR avrebbe dovuto rappresentare l’occasione per guidare il sistema produttivo nella direzione di uno sviluppo sostenibile e avanzato sul piano tecnologico – si afferma -. E, invece, nelle quasi 270 pagine del documento inviato a maggio alla Commissione Europea non si intravede una strategia in grado di integrare le diverse linee di azione e costruire un’agenda politica che dia priorità alla transizione ecologica e alla creazione di lavoro. Proponiamo pertanto di istituire un Fondo per la riconversione ecologica del sistema produttivo che – insieme ad un ambizioso "Piano per la transizione ecologica" - integri i fondi del PNRR, coordini le risorse già stanziate e assicuri un flusso di investimenti pubblici e privati duraturo in quest’area, in linea con gli obiettivi del Green Deal Europeo”.
A questo, secondo i promotori della controfinanziaria, “andrà associato anche un piano di incentivi per la formazione e la riqualificazione dei lavoratori: va da sé che l’investimento in formazione e la qualità del lavoro dovrebbero rappresentare un criterio rilevante nella concessione di finanziamenti pubblici alle imprese – anche e soprattutto nella scrittura dei bandi del PNRR”.
“Chiediamo inoltre – continuano - di rafforzare, con 1.000 milioni di euro, il sistema della ricerca e dell’innovazione. La transizione ecologica richiede importanti investimenti nell’innovazione e nella ricerca e sviluppo: oltre ad aumentare le risorse a disposizione della ricerca, è necessario non disperdere i fondi e promuovere avanzamenti in aree rivolte al miglioramento del benessere dei cittadini e alla tutela dell’ambiente. La ricerca pubblica e quella privata devono tenere conto delle conseguenze sociali delle tecnologie sul lavoro, l’ambiente, l’istruzione, la salute”.

La pandemia ha avuto e continuerà ad avere nel prossimo futuro un impatto devastante sul reddito degli italiani. Per questo “è necessario superare gli aspetti discriminatori del Reddito di cittadinanza: il costo di questa misura è stimabile in circa 750 milioni di euro per il 2022. Inoltre chiediamo di modificare la scala di equivalenza del Reddito di cittadinanza. L’attuale misura utilizza infatti una scala di equivalenza, differente da quella Isee, che penalizza le famiglie numerose sia in termini di accesso al reddito – per i nuclei numerosi risulta molto difficile soddisfare il requisito di un reddito equivalente non superiore a 6.000 euro annui – sia in termini di importo erogato”. Sbilanciamoci! propone di estendere l’utilizzo della scala di equivalenza Isee al calcolo dell’importo del Reddito di cittadinanza e al requisito di accesso relativo al reddito equivalente familiare, per un costo di 2.600 milioni di euro.

Un investimento consistente sull’istruzione

Oltre 8,6 miliardi per cultura, istruzione e ricerca pubbliche: “a tanto ammonta il piano di investimenti che proponiamo – afferma Sbilanciamoci -. In particolare, oltre 2,7 miliardi sono destinati alla scuola per la promozione del diritto allo studio (libri, trasporti, lotta al digital divide, etc.), di interventi strutturali di edilizia scolastica (ristrutturazione, efficientamento, messa in sicurezza e abbattimento delle barriere architettoniche degli edifici, costruzione di palestre, aule, laboratori), dell’autonomia scolastica e di una radicale riformulazione dei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (ex alternanza scuola-lavoro). Infine a costo zero proponiamo anche la chiusura del progetto “Scuole sicure”, con il blocco di questo progetto e la destinazione dei fondi ad esso assegnati sia a progetti considerati più utili ai fini della prevenzione, sia a progetti sui temi della legalità e dell’antimafia”.

“Chiediamo poi di assegnare 3,5 miliardi all’università per sostenere gli affitti degli studenti fuorisede e varare stanziamenti sulle residenze universitarie – si afferma -, per assicurare il superamento dell’accesso programmato ai corsi di laurea degli atenei e per integrare in modo sostanziale il Fondo di finanziamento ordinario e il Fondo per le esigenze emergenziali. In questo modo, è possibile compiere un primo passo decisivo verso l’auspicata gratuità delle università, con la garanzia di un vero diritto allo studio e la cancellazione delle tasse universitarie”. Sbilanciamoci! propone inoltre di allocare oltre 2,4 miliardi al finanziamento del dottorato e dell’intero comparto della ricerca e reclutamento, con la stabilizzazione dei precari e il superamento dell’assegno di ricerca.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)