Verde e sostenibile, il futuro del Merlara

Ai nastri di partenza il progetto di valorizzazione finanziato dal Gal patavino sulla biodiversità funzionale, che ha lo scopo di migliorare dal punto di vista ambientale le aree produttive vitivinicole della zona che racchiude la denominazione padovana-scaligera di Merlara.

nella foto il direttore del le vini merlara DOC Aldo Lorenzoni e la direttrice del Gal Patavino Giuseppina Botti

È giunto ormai ai nastri di partenza il progetto di valorizzazione finanziato dal Gal patavino sulla biodiversità funzionale, che ha lo scopo di migliorare dal punto di vista ambientale le aree produttive vitivinicole della zona che racchiude la denominazione padovana-scaligera di Merlara. Una Doc, quella dei comuni padovani di Merlara e Montagnana e di quelli veronesi di Bevilacqua, Boschi Sant'Anna e Terrazzo, destinata a diventare polo guida per le molte altre zone vitivinicole del Veneto e d'Italia che intendono sposare la filosofia della vitivinicoltura sostenibile a tutto tondo.

Per questo è nata infatti un’intesa tra il Consorzio di tutela vini Merlara, gruppo Collis – Cantina Veneta, Agrea (azienda che opera nell'ambito della ricerca e sperimentazione in agricoltura e nei servizi in fitoiatria, entomologia e fitopatologia agraria, lotta biologica e integrata) e World biodiversity association (associazione no profit formata da naturalisti, botanici, zoologi e semplici appassionati della natura impegnati nella conoscenza e conservazione degli hotspot di biodiversità in Italia e nel mondo) per lo sviluppo e l’innovazione dal punto di vista ambientale del territorio.

Il progetto, finanziato dal Gal Patavino, prevede una serie di azioni per lo studio e la valorizzazione del patrimonio eco-agro-colturale, consentendo la creazione di strumenti atti al mantenimento degli equilibri ambientali di un’area in forte sviluppo viticolo. L’obiettivo finale infatti è quello di una crescita bilanciata della viticoltura all’interno dell’area, senza trascurare gli aspetti riguardanti la tutela e l’integrità di un ecosistema che può essere usufruito anche dal punto di vista del turismo rurale.

I rilievi che verranno effettuati saranno alla base di uno studio sulla gestione del vigneto dal punto di vista ambientale, favorendo il mantenimento della flora e fauna locale e guardando al cambiamento climatico, per consentire alle aziende di fronteggiare eventuali emergenze con nuovi strumenti a basso impatto ambientale ed economico.

«Il Consorzio – evidenzia Luigino De Togni, presidente del Consorzio tutela vini Merlara – ha sempre avuto un ruolo importante per lo sviluppo di questa zona, sia dal punto di vista economico che di valorizzazione di un patrimonio rurale unico, fatto di vitigni con un grande successo internazionale e di realtà di nicchia. L’arrivo di queste risorse da parte del Gal Patavino, rappresenta per noi un ulteriore passo in avanti nella valorizzazione della produzione. Siamo un comprensorio in forte espansione, che deve confrontarsi con nuovi scenari, anche sul fronte della valorizzazione turistica, ed essere competitivo per creare un concreto valore aggiunto».

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