Coronavirus, cosa fare per rispondere all'emergenza in Pronto soccorso? Le indicazioni del Simeu

Cosa fare per rispondere all'emergenza in Pronto soccorso. È la sintesi del "Rapporto Prima Linea Covid-19" pubblicato dalla Simeu, Società italiana della medicina di emergenza urgenza e redatto da alcuni dei direttori di Pronto soccorso delle zone più colpite dal Coronavirus nel mese di febbraio 2020 in Italia, fra cui Lodi, Piacenza e Padova.

Coronavirus, cosa fare per rispondere all'emergenza in Pronto soccorso? Le indicazioni del Simeu

Un documento che parte dalla raccolta e analisi dei dati clinico-epidemiologici delle prime tre regioni colpite dal coronavirus, Lombardia, Emilia e Veneto, per passare alle modalita' di individuazione dei casi sospetti, alle misure di profilassi attuate nei Dea "epicentro" del contagio, alle modalità di impiego di spazi, presidi e tecnologia e che termina con i percorsi diagnostico-terapeutici in dea e con la gestione dei flussi dei pazienti.

Sono individuate cinque categorie di pazienti in base alla gravità, e per ognuna vengono indicati la destinazione più opportuna e il trattamento da attuare tempestivamente.

La conclusione è la definizione di cosa è necessario fare dal punto di vista organizzativo per gestire il sistema di risposta all'emergenza.

«In base all'esperienza raccolta - spiega Salvatore Manca, presidente nazionale Simeu - è necessario costituire in ogni ospedale una Unità di Crisi che includa il Direttore del PS/DEA e che si riunisce giornalmente per il coordinamento di tutte le attività; attivare la funzione di bed-management su due livelli, una per l'area area critica e l'altra per i ricoveri ordinari; nelle prime fasi utile prevedere un Responsabile in PS in servizio permanente per coordinare l'organizzazione delle attività e l'eventuale adeguamento strutturale del pronto soccorso, e monitorare l'efficacia delle soluzioni applicate per le problematiche locali logistiche, di materiale e organizzative in generale».

Nel documento si legge ancora che «Il modello organizzativo dell'unità operativa deve essere rivisto in funzione del contesto: può essere necessario il passaggio a una pianificazione verificata giornalmente con turni redatti in funzione della confermata presenza del personale in servizio. Sono anche opportuni incontri regolari (ogni 2-3 giorni) con il personale del PS/DEA, e predisposizione di una cartella informatica sulla rete locale del PS/DEA con tutte le informazioni e indicazioni utili».

«Le strutture di Emergenza-Urgenza - commenta Salvatore Manca - si sono trovate investite di un grande impegno "non previsto", con problematiche cliniche e organizzative molto rilevanti. Per questo oggi è molto importante condividere una prospettiva che deriva dall'esperienza concreta di chi si è trovato per primo a gestire l'impatto con l'epidemia. Il virus si è mosso oltre i confini tracciati dagli uomini, ma per contrappasso sta mostrando a tutti che nell'Emergenza ci sono grandi persone oltre che professionisti. C'è chi fa il suo dovere fino in fondo sacrificando molto, se non tutto, della propria vita. Ed è l'esempio di uomini, donne, medici e infermieri come questi che conferma il valore della nostra professione".

Il Rapporto Prima Linea Covid-19 integrale e' disponibile sul sito Simeu www.simeu.it

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)
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