Coronavirus e pazienti oncologici: cosa fare? Le indicazioni del ministero della Salute

Dal rinvio delle visite di follow-up, all’attivazione di percorsi di follow-up via mail o telefonica e nel caso di pazienti in trattamento attivo viene valutato e discusso, caso per caso, l'eventuale rinvio degli accessi al trattamento, in base al rapporto tra i rischi (per il singolo e per la collettività) legati all'accesso in ospedale e ai benefici attesi dal trattamento stesso.

Coronavirus e pazienti oncologici: cosa fare? Le indicazioni del ministero della Salute

«Il momento è difficile per le quotidiane pratiche di noi oncologi e dei nostri pazienti oncologici, già impegnati in un complesso percorso di malattia». A dirlo è Giordano Beretta presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) spiegando che i medici oncologici sono «consapevoli che a causa delle difficoltà operative legate al carico di lavoro del personale sanitario, che già interessa alcuni ospedali e probabilmente ne vedrà interessati altri a breve, potrebbe essere necessario anche differire parte dell'attività programmata per i pazienti oncologici».

Una prospettiva che non può non preoccupare i pazienti oncologici che vivono già situazioni di fragilità.

«Sappiamo – spiega l'oncologo Massimo Di Maio, segretario Aiom – che i pazienti oncologici sono da proteggere da ogni tipo di virus per i rischi dovuti all’esse immunodepressi, per questo, per esempio, in situazioni normali si consigliano loro i vaccini anti-influenzali. Adesso però c'è il problema che molti di loro non possono rimanere a casa ma devono venire in ospedale per proseguire i trattamenti».

Le raccomandazioni ufficiali del ministero della Salute

Viene in aiuto ai tanti oncologi che devono affrontare situazioni nuove il ministero della Salute che ha prodotto, mercoledì 11 marzo, le raccomandazioni ufficiali per la gestione dei pazienti oncologici e onco-ematologici in corso di emergenza da Covid-19, redatte su iniziativa del Comitato tecnico scientifico della Protezione civile.

Raccomandazioni ai pazienti

Sia i pazienti che hanno completato il percorso terapeutico (off-therapy) che a quelli ancora in trattamento, il ministero della Salute raccomanda di applicare le seguenti norme igieniche:

  • evitare, ove possibile, luoghi affollati;
  • indossare la mascherina (di comune uso, quali quelle chirurgiche) fuori dal domicilio, in particolare quando si rendano necessarie visite in ospedale per visite, esami e/o trattamenti; 
  • eseguire un'accurata e frequente igiene delle mani (si vedano anche le indicazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sul lavaggio delle mani); 
  • evitare le visite al proprio domicilio da parte di familiari o amici con sintomi respiratori e/o provenienti da aree a rischio; 
  • al fine di evitare contagi in ambito lavorativo si suggerisce di mantenere una distanza di almeno un metro (meglio anche due) dai colleghi che presentino sintomi respiratori, invitandoli ad indossare una mascherina.

Ai pazienti off-therapy si raccomanda di posticipare, laddove possibile e in accordo con gli specialisti del settore che hanno in carico il paziente, i controlli di follow-up, in modo da limitare al massimo la frequentazione delle strutture sanitarie (sia per limitare il rischio di esposizione a SARS-CoV-2, sia per ridurre la mole di lavoro di strutture già in parte sovraccariche).

Per quanto riguarda le raccomandazioni specifiche relative ai pazienti in trattamento citostatico, radiante o immunoterapico, il Ministero della Salute raccomanda alle Autorità sanitarie locali di garantire i trattamenti a tutti i pazienti al fine di assicurare il principio di intensità di dose e alle strutture sanitarie di identificare e istituire percorsi e spazi dedicati ai pazienti in trattamento; si raccomanda inoltre al personale sanitario l'uso delle mascherine.

Infine, si chiede di individuare specifiche strategie per garantire il percorso diagnostico-terapeutico già avviato per i pazienti in caso di potenziale esposizione di un soggetto oncologico a soggetti contagiati da SARS-CoV-2; particolare attenzione andrà posta ai pazienti sottoposti a trattamento chirurgico per tumori a localizzazione polmonare, con trattamento che abbia comportato un sacrificio parziale o totale di parenchima polmonare.

Padova. Istituto oncologico veneto

A Padova continua l’impegno dello Istituto oncologico veneto per tutelare la salute degli utenti e degli operatori.

A questo scopo sono state identificate due aree triage esterne dedicate ai pazienti dell’Istituto Oncologico Veneto:

  • nella palazzina di Radioterapia il punto triage esterno è stato situato presso la portineria dell’edificio
  • nell’ospedale Busonera il punto triage esterno è stato attivato presso l’ingresso sud del Busonera (sul retro dell’edificio) che, da questo momento, diventa per tutti i pazienti l’unica via consentita di accesso allo IOV. L’ingresso all’Istituto sarà possibile solo dopo aver eseguito il triage.
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Fonte: Comunicato stampa
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