Albignasego San Tommaso. Una croce che porta frutto. Sul sagrato

A San Tommaso la croce sul sagrato accompagna le settimane quaresimali. Ai piedi un “deserto” di sabbia accoglie piccole croci di legno su cui i fedeli lasciano scritto un loro personale pensiero. Con la Pasqua quelle croci saranno sostituite da fiori e il deserto diventerà un giardino floreale. 

Albignasego San Tommaso. Una croce che porta frutto. Sul sagrato

«La grande croce posta sul sagrato della chiesa rappresenta uno dei modi per portare la Bibbia tra le persone. Come un albero dà i suoi frutti, così la Parola offre diverse possibilità per viverla». Giancarlo De Rossi, parrocchiano di Albignasego, racconta con entusiasmo l’iniziativa realizzata per la Quaresima. Una croce di legno è stata collocata all’esterno della chiesa ed è circondata da un “deserto” di sabbia su cui ognuno può collocare una piccola croce con scritto un proprio pensiero, preoccupazione, difficoltà. Dopo la Resurrezione della Pasqua le croci verranno sostituite da fiori, il deserto si trasformerà così in un giardino fiorito.

«La croce nel piazzale è diventata qualcosa di vivo, la sabbia una sorgente di vita – prosegue Giancarlo – le persone si fermano lì in raccoglimento. L’idea di collocarla sul sagrato è nata in una serata in cui ci siamo trovati tra una ventina di amici, protagonista sempre la croce. Abbiamo pregato e ci siamo confrontati; alla fine, una ragazzina di 11 anni mi ha avvicinato e detto: “Giancarlo non ci conoscevamo ma ora ci vogliamo bene”. Mi ha regalato una gioia immensa, ho pensato ai frutti della preghiera davanti alla croce, che continuano a manifestarsi da quando è posta lì fuori».

Il parroco, don Sandro De Paoli, conferma la bellezza di questo segno che non è l’unico del periodo quaresimale: «Stiamo proseguendo, per quanto possibile, nel vivere l’ordinarietà: le liturgie festive, la lectio divina il sabato mattina, il Rosario, gli incontri in presenza e online con i ragazzi dell’iniziazione cristiana. Di settimana in settimana forniamo il sussidio per la preghiera in casa, davanti all’”angolo bello”. Abbiamo, infine, incrementato il fondo di solidarietà per le povertà del territorio e quanto viene raccolto in chiesa è suddiviso in egual misura tra i poveri, i missionari e le necessità della parrocchia». 

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