Ambulatorio Caritas-Cuamm: Vista perfetta per tutti i bambini

Ambulatorio Caritas-Cuamm. Nasce l'oculistica per minori di 14 anni in situazione di povertà. Grazie all'impegno di Mario Angi, presidente di Cbm Italia.

Ambulatorio Caritas-Cuamm: Vista perfetta per tutti i bambini

Ha dedicato tutta la sua vita professionale a prevenire i difetti visivi nei bambini, diventando un punto di riferimento del servizio di oftalmologia preventiva nella clinica universitaria dell’ospedale di Padova. In pensione da inizio anno, Mario Angi ha pensato bene di non appendere il camice al chiodo ma di continuare con la sua missione, seppur con un’altra modalità.

Giovedì 12 aprile ha visitato nell’ambulatorio Caritas Cuamm, in via Duprè 26 all’Arcella, due bambini rom con problemi di vista inaugurando così il servizio di oculistica per minori di 14 anni italiani e stranieri con un Isee familiare inferiore agli 8 mila euro. Il servizio si va così ad aggiungere all’odontoiatria e alla consegna degli occhiali per le persone in difficoltà economica.

«Ho pensato di continuare a lavorare a servizio dei bambini attraverso Caritas perché lo ritengo un dovere etico. Dobbiamo prestare attenzione al futuro dei nostri bambini: loro sono la nuova generazione e hanno diritto a un’attenzione speciale. I difetti di vista non corretti per tempo sono la prima causa di ipovisione al mondo. Più di qualsiasi malattia è la mancanza di occhiali e di correzione ottica a inficiare la salute visiva degli adulti del futuro».

La vista è uno dei requisiti fondamentali per una buona qualità di vita: «Difetti visivi possono peggiorare l’apprendimento scolastico. Persino lo sviluppo mentale del bambino può essere danneggiato da una mancanza di correzione ottica nel tempo dovuto, e cioè il prima possibile».

Mario Angi è anche presidente di Cbm Italia, una ong che lavora per combattere la cecità e la disabilità nel mondo: «Cbm aveva già donato gli strumenti per la consegna degli occhiali. È bello che ora vi sia anche il servizio oculistico. Adesso non resta altro che facilitare il passaparola tra i pediatri della diocesi di Padova per segnalare l’esistenza di questa opportunità».

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