Afghanistan, Save the children: negato il diritto all'istruzione a tre milioni di ragazze

Sono più esposte al rischio di matrimoni precoci, violenze, abusi e sfruttamento. La ong: "Il divieto di frequentare le scuole superiori venga revocato immediatamente" 

Afghanistan, Save the children: negato il diritto all'istruzione a tre milioni di ragazze

Mentre le scuole di tutto l'Afghanistan si preparano per l'inizio del nuovo anno scolastico la prossima settimana, più di 3 milioni di ragazze si sono viste negare il diritto all'istruzione secondaria dopo la presa di potere dei Talebani. Save the Children, l'Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro, chiede che "il divieto di accesso all'istruzione venga revocato immediatamente e che le ragazze abbiano pieno accesso all'istruzione alla riapertura delle scuole il prossimo 21 marzo. Solo così si potrà evitare che si moltiplichino i matrimoni precoci, che le giovani generazioni siano escluse dalla forza lavoro e altre famiglie siano spinte nella povertà, con un grave impatto sul futuro del Paese".

Aaisha, 16 anni, desidera fortemente poter continuare gli studi dopo i suoi primi sei anni di scuola in un centro educativo comunitario sostenuto da Save the Children nell'Afghanistan centrale "La sesta elementare non è niente per noi - vogliamo continuare a frequentare le scuole superiori. Se ci diplomiamo solo alla primaria, non possiamo fare nulla. Non possiamo trovare un lavoro, non possiamo andare all'università". Alla domanda sulle sue aspirazioni per il futuro, Aaisha ha risposto: "Il mio primo desiderio per il futuro è che le ragazze abbiano la possibilità di accedere alle scuole superiori, e il secondo è che le ragazze abbiano la possibilità di andare all'università e completare la loro istruzione".

Sua madre, Khadija, 37 anni, che ha altre tre figlie che frequentano lo stesso centro educativo di Aaisha e come lei stanno per vedersi escluse dalla possibilità di proseguire degli studi, ha dichiarato: "Non sono istruita e non so nemmeno leggere un cartello stradale per capire dove mi trovo, ma voglio che le mie figlie siano in grado di farlo. Se non ci sono opportunità di istruzione superiore, dovremo far sì che le nostre figlie si sposino in età più giovane per potergli garantire un futuro sicuro nella loro comunità. Il mio non sarà un buon futuro, ma vorrei dare un futuro migliore alle mie figlie".

"L'Afghanistan è l'unico Paese al mondo che ha vietato l'istruzione alle bambine al di sopra della prima media, eppure le ragazze di questo Paese aspirano a un futuro migliore e sanno che la strada migliore per il successo è la scuola. Quando la loro istruzione viene interrotta, sono maggiormente esposte al rischio di matrimoni precoci, violenze, abusi e altre forme di sfruttamento. Ogni giorno in cui le ragazze non vanno a scuola è un giorno sprecato, non solo per loro, ma anche per le comunità che hanno un disperato bisogno di medici e insegnanti qualificati e per lo sviluppo economico a lungo termine dell'intero Paese. È fondamentale che le ragazze non vengano lasciate indietro alla riapertura delle scuole. Esortiamo i Talebani a permettere alle ragazze di tornare a scuola senza ulteriori ritardi", ha dichiarato Olivier Franchi, Direttore ad interim di Save the Children in Afghanistan.

Save the Children è presente e lavora in Afghanistan dal 1976, nei diversi periodi di conflitto, cambi di regime e disastri naturali, ed è attiva con i suoi programmi in 9 province e attraverso i partner locali in altre 6 province. Da quando i Talebani hanno ripreso il controllo del paese nell'agosto 2021, l'Organizzazione ha intensificato la sua risposta per sostenere il numero sempre maggiore di bambini in difficoltà. Save the Children sta fornendo assistenza sanitaria, nutrizionale, educativa, protezione dell'infanzia, alloggi, acqua, servizi igienici e sanitari, sicurezza alimentare e mezzi di sussistenza. Dal settembre 2021, Save the Children ha raggiunto più di 2,5 milioni di persone, tra cui 1,4 milioni di bambini. Le attività nel campo dell'istruzione comprendono scuole di comunità e fornitura di kit didattici per studenti e insegnanti. L'Organizzazione ha anche sostenuto le ragazze diplomate alla scuola secondaria nel diventare insegnanti e a superare l'esame di ammissione all'università.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)