Aiuti alla famiglia. Corte Ue: illegittimo escludere i cittadini stranieri

In una sentenza depositata oggi, la Corte di Giustizia dell'Unione europea ha dichiarato illegittima l’esclusione dei cittadini stranieri privi di permesso di lungo periodo dal bonus bebè, istituito nel 2015, e dalla indennità di maternità per le madri disoccupate

Aiuti alla famiglia. Corte Ue: illegittimo escludere i cittadini stranieri

L’esclusione dei cittadini stranieri privi di permesso di lungo periodo dal bonus bebè, istituito nel 2015, e dalla indennità di maternità per le madri disoccupate è illegittima. È quanto ha stabilito la Corte di Giustizia dell'Unione europea in una sentenza depositata oggi. A darne notizia è l’Asgi, l’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione.  Secondo la Corte, tale esclusione è in contrasto con l’art. 34 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione e con la direttiva 2011/98 che riconosce il diritto alla sicurezza sociale a tutti gli stranieri con un permesso di soggiorno anche breve, purché consenta di lavorare. Giunge così al termine un lungo contenzioso nel quale Asgi, tramite i suoi legali, si è impegnata in tutti i tribunali d’Italia, dopo aver ripetutamente segnalato la necessità di intervenire sulle norme ora censurate dalla Corte.  “La sentenza conferma che il diritto dell’Unione può dare un contributo importante alla affermazione dei principi di uguaglianza – commenta l’avv. Alberto Guariso di Asgi, che ha assistito i ricorrenti davanti alla Corte –  ma spiace constatare che per molti anni la metà delle mamme e delle famiglie straniere sono state illegittimamente escluse per ragioni puramente ideologiche da importanti prestazioni di sostegno che avrebbero garantito un maggiore integrazione sociale, con beneficio non solo per gli stranieri ma per l’intera collettività”.  Ora l’Inps dovrà versare le prestazioni a tutti gli stranieri che avevano fatto domanda e se l’erano vista respingere, spiega l’Asgi. “Da gennaio prossimo, inoltre, le due prestazioni saranno assorbite dall’assegno unico che non presenta più la limitazione oggi dichiarata illegittima, ma che ancora non prevede una chiara estensione a tutti gli stranieri destinatari della direttiva 2011/98 - chiarisce l’associazione -, rischiando di innescare nuove incertezze e nuovi contenziosi. Nel frattempo rimangono nel nostro ordinamento altre prestazioni, come il bonus asili nido, ancora riservate ai soli lungo-soggiornanti, alle quali il Parlamento italiano dovrà ora mettere urgentemente mano per evitare ulteriori condanne da parte della Corte di Giustizia dell'Unione europea”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)