Ucraina, Unhcr: "Donne e minori costituiscono il 90% delle persone in fuga". E' allerta tratta

Gillian Triggs, assistente per la Protezione dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati: "L'allerta rispetto a possibili violenze di genere, alla tratta, ad abusi, traumi e separazione familiare ai danni di rifugiati ucraini è alta"

Ucraina, Unhcr: "Donne e minori costituiscono il 90% delle persone in fuga". E' allerta tratta

L'allerta rispetto a possibili "violenze di genere, alla tratta, ad abusi, traumi e separazione familiare" ai danni di rifugiati ucraini è "alta", visto che "il 90%" delle persone in fuga dal Paese sono donne e bambini. Ad affermarlo è Gillian Triggs, assistente per la Protezione dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr).

Triggs ha sottolineato che "la crisi di rifugiati dall'Ucraina riguarda innanzitutto le esigenze di protezione di donne e minori che costituiscono il 90% di tutte le persone in fuga oltre confine" e ha poi aggiunto: "Sappiamo che quando vi sono conflitti ed esodi il rischio di divenire oggetto di violenza di genere, tratta, abusi, traumi psicologici e separazione familiare aumenta, e in questo caso, considerati il profilo di genere di questo flusso di rifugiati e il fatto che molti bambini in fuga non sono accompagnati, sottolineiamo che tali rischi risultano ora moltiplicati".

La dirigente dell'Onu ha specificato che "come spesso avviene nelle emergenze, e a causa dell'invisibilità che caratterizza la tratta di esseri umani, verificare i dati è difficile ed è impossibile fornire una stima del numero di donne e minori rifugiati ucraini caduti nelle reti dei trafficanti", ma ha comunque reso noto che "a oggi, fortunatamente, il numero di casi noti è molto basso".

"Ma l'allerta è alta - ha affermato ancora Triggs - e stiamo informando i rifugiati in merito al rischio di cadere vittime di sfruttatori e reti criminali che potrebbero tentare di approfittare delle loro vulnerabilità o adescarli con promesse di trasporto gratuito, alloggio, lavoro o altre forme di assistenza".

La rappresentante Onu ha poi comunicato che "le autorità nazionali stanno portando avanti attivamente i piani di contrasto alla tratta", ma ha sottolineato che "è necessario fare di più per debellare il problema e mitigarne i rischi". Per questo, ha spiegato la dirigente dell'Onu, "le organizzazioni umanitarie, compresa l'Unhcr, e altri attori, in collaborazione coi partner, stanno incrementando le capacità di supportare gli sforzi profusi a livello nazionale".

Gillian Triggs, assistente per la Protezione dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) ha poi lanciato un appello: "E' necessario che tutti i Paesi confinanti interessati assicurino immediatamente servizi di identificazione, registrazione, protezione e assistenza adeguata dei minori in fuga non accompagnati o separati dai propri familiari. Gli Stati dovrebbero trovare soluzioni nel superiore interesse di questi minori e incrementare le capacità dei sistemi nazionali di protezione volti a rispondere in modo specifico alle loro esigenze".

Triggs ha aggiunto ancora: "È inoltre necessario che siano rafforzati i sistemi di controllo volti a registrare e monitorare organizzazioni, compagnie e singoli volontari che offrono assistenza ai rifugiati. Tra questi vi sono gli autobus e i minibus che trasportano gratuitamente i rifugiati dai valichi di frontiera verso altri Paesi europei. I rifugiati devono poter viaggiare in condizioni sicure senza temere di cadere vittime di reti criminali intenzionate ad approfittare della loro disperazione. Sebbene la generosità e la solidarietà nei confronti dei rifugiati ucraini siano state fonte d'ispirazione, gli Stati hanno il dovere di prevenire che singoli approfittatori e reti criminali sfruttino a proprio vantaggio la situazione".

"Esortiamo i funzionari incaricati del controllo delle frontiere e dell'applicazione della legge, nonché i servizi sociali operativi all'interno e al di fuori della regione- ha aggiunto quindi la dirigente dell'Unhcr- a rafforzare le misure anti tratta, dall'individuazione precoce e la prevenzione di attività criminali ai servizi di assistenza sul territorio per quanti sono oggetto di abusi e sfruttamento, affinché i responsabili siano prontamente assicurati alla giustizia e le vittime risarcite per i danni subiti".

L'Unhcr, ha comunicato Triggs, "sta lavorando in stretto coordinamento coi governi dei Paesi di accoglienza, ai quali spetta il compito di registrare i rifugiati in transito, e sta supportando le attività di identificazione dei rifugiati a rischio, rilevando i rischi di tratta tramite il monitoraggio delle esigenze di protezione, impiegando personale specializzato e formando volontari in relazione a protezione da sfruttamento e abusi, tratta e violenza di genere. Nelle prime fasi della crisi- ha aggiunto-, l'Unhcr aveva lanciato inoltre la campagna di sensibilizzazione 'Stay Safe' volta a informare i rifugiati ucraini in merito ai rischi esistenti e dare consigli sulle modalità da adottare a tutela della propria incolumità".

Gillian Triggs, assistente per la Protezione dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) ha proseguito: "Insieme alle autorità nazionali e ai partner, compreso l'Unicef, l'Unhcr ha lanciato un progetto che prevede l'allestimento di spazi sicuri per minori, famiglie e chiunque necessiti di assistenza specializzata all'interno dei Paesi che confinano con l'Ucraina. I 'Blue Dots' (Punti blu), sono punti presso cui il personale assicura servizi di protezione, informazioni e referral. Qui, inoltre, ai rifugiati vengono fornite informazioni accurate e aggiornate che permettono loro di prendere decisioni consapevoli in relazione alla prosecuzione del viaggio e alle altre opzioni disponibili, guidandoli ai servizi di cui hanno bisogno".

Triggs ha poi concluso con un ulteriore appello: "È necessario che le autorità nazionali, gli organi incaricati dell'applicazione della legge, le ong, le agenzie umanitarie e i rifugiati stessi coordino gli sforzi per prevenire abusi e violazioni dei diritti di tutti i rifugiati in fuga dalla guerra in Ucraina". (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)