Scienza alla scoperta del Dio Creatore

Ultime news dallo spazio. Non è un mondo rinchiuso nei nostri confini logico-razionali, ma li supera grandemente

Scienza alla scoperta del Dio Creatore

Le notizie che più hanno appassionato il mondo tecnico-scientifico in questo mese sono due. La prima è il lancio della capsula Crew Dragon-2 della SpaceX con due astronauti americani della Nasa, dalla storica rampa 39A di Cape Canaveral (missioni Apollo, Space Shuttle) e diretti verso la Stazione spaziale internazionale (Iss): dopo nove anni gli americani sono tornati ai lanci con equipaggio su suolo americano e con lanciatori americani, e per la prima volta per questo scopo si è utilizzata tecnologia sviluppata da un’azienda spaziale privata, con un costo molto più contenuto per la possibilità di riutilizzare parte dei componenti. Potremmo definirlo il “lancio inaugurale” di quel sogno di tornare sulla Luna e arrivare a fondare addirittura una colonia umana su Marte.

spacex

La seconda notizia riguarda la fisica quantistica, ed è la realizzazione, sulla Iss, del cosiddetto “condensato di Bose-Einstein”, uno stato della materia per il quale gli atomi di alcuni elementi, portati ad alte densità e temperature molto prossime allo zero assoluto, si comportano come un unico atomo manifestando su scala macroscopica comportamenti ondulatori osservabili solo a livello quantistico. È il cosiddetto “quinto stato della materia”, dopo quello solido, liquido, gassoso e lo stato di plasma che invece possiamo osservare in condizioni diametralmente opposte all’interno delle stelle. La microgravità della nostra stazione orbitante ha permesso di ottenere questo stato per un tempo sufficientemente lungo, tale da svolgere un elevato numero di esperimenti e aprendo la strada a possibili applicazioni nello studio della relatività generale e delle onde gravitazionali, per fare qualche esempio.

Queste due notizie sembrano non avere alcun significato particolare per la nostra vita di tutti i giorni, alle prese con problemi ben più urgenti e preoccupanti. Al di là dei lontani risvolti pratici, che senso possono avere per noi eventi così rari, se non unici, lontani da noi e frutto della conquista di pochissime persone? Ogni volta che ho a che fare con notizie simili, non posso fare a meno di ripropormi le stesse domande, soprattutto in tempo come questo, che i libri di storia ricorderanno come l’anno della pandemia da Covid-19. Di fronte a tante morti mi trovo davanti a un altro evento unico, che ha riguardato la totalità, anche fisica, di un uomo soltanto: quello della risurrezione. La speranza cristiana afferma con forza che nulla di noi andrà perduto, che la morte non è l’ultima parola, che l’amore del Padre recupera tutta la nostra umanità. Ma la possibilità di sapere che questo è già successo apre a una visione d’insieme sulla nostra stessa vita che carica ancor più di significato e di valore ciò che siamo, in tutte le complesse e variegate dimensioni della nostra personale esistenza. Così scoprire ciò che il mondo fisico è, al di là della quotidianità o della nostra capacità intuitiva, allarga le dimensioni della scoperta di un Dio Creatore che non si accontenta di ciò che è semplice o limitato, di immediata soluzione o direttamente afferrabile dal nostro senso comune. Egli non crea un mondo rinchiuso dentro i nostri confini logico-razionali, ma li supera grandemente, divertendosi a farcelo conquistare un po’ alla volta. Sta a noi imparare a giocare allo stesso gioco, mettendo in campo tutta la nostra capacità di guardare alle cose con gli stessi occhi meravigliati, ma anche carichi di possibilità da dischiudere.

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