L’accompagnamento spirituale non ti lascia quello che sei

Come faccio a capire se l’accompagnamento mi sta facendo progredire nella vita spirituale o se me la sto raccontando?

L’accompagnamento spirituale non ti lascia quello che sei

Caro Cleopa, questo me lo insegni proprio tu. Potevi stare fermo a Emmaus con il tuo compagno di viaggio. Era già sera. Avevate chiesto al pellegrino di unirsi a voi nella cena. «Prese il pane. recitò la benedizione, lo spezzò» (Lc 24,30). Si aprirono i tuoi occhi e lo avete riconosciuto come il Signore Gesù. Potevi andare a coricarti. Eri già stanco del viaggio. No. Avete fatto la strada a ritroso. Sicuramente avete corso. E quella strada è in salita. Ci avete messo molto meno dell’andata e siete arrivati alla congrega dei discepoli. Avete cantato come quando cantiamo noi in procinto di assumere la comunione. Avete cantato il “pane del cielo”, il “pane del cammino”. Avete cantato “sei tu Signore il pane”. Non sapevate come dire che quel Pane era il Risorto. L’avete cantato. Improvvisamente l’avete visto; improvvisamente siete cambiati; improvvisamente avete ricominciato su altri ritmi, su altri registri, su altre corse.

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Cleopa, non credo tu sia rimasto lo stesso, dopo quel pane che ti ha aperto gli occhi. Da quell’incontro hai sentito addirittura il cuore che ti bruciava mentre ti parlava lungo la via. Non te ne eri ancora accorto e in quel momento anche il passato prossimo è diventato chiaro e infuocato. Sei diventato il suo testimone. Hai tirato fuori il “di più” di te. Anzi: ti è fuoriuscito traboccando. E da quel momento lo stile della tua vita è diventata sempre “di più”. Tutto questo è il segno della progressione spirituale. Senti quanto movimento? Senti quanta novità? Quanto canto? Quanta strada? Senti quanti colpi di scena? Il contrario è l’acqua stagnante. Tutto questo è esodo. Terra promessa. Novità. L’accompagnamento spirituale non è tale se ti lascia quello che sei. Se mantiene lo stato conservativo dell’anima. Se non accende fuoco nuovo. Se ti fai accompagnare, è Dio che agisce in te e ti dona direzione, senso, slancio. L’accompagnamento ti porta a passi diversi. Scelte altre. Occhi diversi. “Sequel” per l’appunto! Quando si segue Gesù si ha pace, non si è agitati. Il cuore che riposa nel Cristo incontrato nella locanda a Emmaus non lascia sereni. Ora sei abile per trasformarti in testimone. In apostolo. Le tue parole divengono le sue. I tuoi gesti ripetono i suoi. I tuoi occhi vedono come i suoi. Apostolo: inviato. Per questo trasformato nello sguardo. Hai lo sguardo del credente dentro alla storia che non è priva del Risorto e neppure del pane del cielo. Non sei più tu che vivi, ma la tua libertà gli permette di vivere in te. Cristo vive in te. E ti mette in movimento. Questo è il Vangelo: “Andate, diteglielo a tutti”. Con “Sequel” intendo proprio questo!

Sai cosa sogno per te Cleopa? Che il tuo cuore sia sempre di più di Gesù, il tuo corpo sia sempre più di Gesù, le tue parole assomiglino sempre di più alle sue, i tuoi occhi possano vedere sempre di più come i suoi tale che un giorno tu possa sentirti dire: «Mi accompagni spiritualmente?».

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