Padova, presentato l’Annuario dei diritti umani. “Fare di più contro le discriminazioni”

La decima edizione dello studio curato dal Centro diritti umani dell'Università patavina fa il punto su come il sistema internazionale di monitoraggio dei diritti umani valuta l'azione dell’Italia. Cresciute in maniera esponenziale le raccomandazioni della comunità internazionale su tutela dei diritti dei migranti e delle donne

Padova, presentato l’Annuario dei diritti umani. “Fare di più contro le discriminazioni”

“Parlare di diritti umani in Italia”. È questo il titolo scelto per la presentazione dell’Annuario italiano dei diritti umani curato dal Centro diritti umani dell'Università di Padova. L’evento si è svolto ieri pomeriggio al palazzo Moroni di Padova all’interno della terza edizione di Solidaria – La città della solidarietà, una manifestazione promossa dal Centro di servizio per il volontariato provinciale di Padova in collaborazione con il Comune padovano. Alla presentazione sono intervenuti Gabriella Salviulo, direttrice del Centro di Ateneo per i Diritti umani Antonio Papisca; Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione nazionale della stampa italiana; Paolo De Stefani, Pietro De Perini e Ino Kehrer del Centro di Ateneo per i Diritti umani Antonio Papisca. “L'Annuario italiano dei diritti umani - ha spiegato De Perini - di anno in anno intende fare il punto su come il sistema internazionale di monitoraggio dei diritti umani valuta l'azione dell'Italia, favorendo un dibattito informato e trasparente su questo fondamentale aspetto della vita pubblica”. Ciò che emerge dai dati riportati nell’Annuario è che le raccomandazioni più frequenti rivolte all’Italia dalla comunità internazionale (sia in termini assoluti, sia in percentuale sul totale di raccomandazioni ricevute) riguardano la necessità di contrastare ogni forma di discriminazione razziale e di tutelare i diritti di migranti, rifugiati e richiedenti asilo. 

Rispetto agli anni precedenti, le raccomandazioni sono cresciute esponenzialmente, di pari passo con l’invito all’Italia ad adottare ulteriori e più incisive azioni soprattutto per contrastare la diffusione del discorso d’odio nella sfera pubblica, le forme amministrative di discriminazione, la violazione del principio di non-respingimento, nonché per migliorare le condizioni di vita nei centri di accoglienza per i migranti. Altro tema su cui si sono concentrate le raccomandazioni riguarda la tutela dei diritti delle donne e il contrasto ad ogni forma di violenza (istigazione all’odio, stalking, violenza domestica ecc.) Secondo quanto riportato nell’Annuario, in Italia circa un terzo dei progetti di legge attiene alla promozione della parità di genere e delle pari opportunità tra donna e uomo, con particolare riferimento al superamento del divario retributivo e all’equa rappresentanza negli organi di amministrazione e controllo delle società quotate in mercati regolamentati, magistratura, organismi istituzionali e sport professionistico.  Nonostante i passi avanti che il nostro Paese deve compiere a tutela dei diritti umani, lo studio dimostra come la concezione sostanzialmente positiva del ruolo e della percezione internazionale dell’Italia siano state complessivamente mantenute. Urge ora portare definitivamente sul piano domestico e internazionale, l’impegno effettivo per la promozione e protezione dei diritti umani.Chiara Capuani

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)