Emmy Awards ed.76, trionfo per Disney+ con le serie “Shōgun” (18 statuette) e “The Bear” (11). Seconda edizione degli Emmy Awards nel 2024
Tra i vari riconoscimenti, sono da segnalare: miglior attrice in una miniserie per Jodie Foster in “True Detective: Night Country” (Hbo, in Italia Sky); miglior attrice non protagonista categoria drama per Elizabeth Debicki in “The Crown”, per la sua interpretazione della principessa Diana Spencer
Seconda edizione degli Emmy Awards nel 2024. Coincidenza singolare, dovuta allo sciopero degli sceneggiatori e attori nel corso del 2023. L’edizione 75 dei cosiddetti Oscar della televisione si era svolta lo scorso gennaio. A distanza di nove mesi, nella notte tra il 15 e 16 settembre, a Los Angeles si è tenuta la 76a edizione degli Emmy promossi dalla Television Academy e, senza troppe sorprese, a dominare la serata sono stati due titoli forti targati Disney: “Shōgun” e “The Bear”, rispettivamente 18 e 11 statuette vinte.
Anzitutto “Shōgun” (FX, in Italia Disney+), la serie sul Giappone del ‘600 firmata da Rachel Kondo e Justin Marks, dall’omonimo romanzo di James Clavell, si impone per i premi di maggior peso: miglior serie drammatica, interpreti Hiroyuki Sanada e Anna Sawai, come pure regia di Frederick E. O. Toye (episodio “Crimson Sky”). “Shōgun” guidava la corsa agli Emmy con 25 nomination.
La seconda stagione di “The Bear” (FX, in Italia Disney+) di Christopher Storer, forte di 23 candidature, ha riportato vittore significative nelle categorie interpreti: miglior attore protagonista categoria comedy Jeremy Allen White (secondo Emmy per il ruolo dello chef Carmy Berzatto), come non protagonisti la spuntano Ebon Moss-Bachrach (Richie) e Liza Colón-Zayas (Tina). Tra i guest: Jamie Lee Curtis, nel ruolo incisivo e dolente di Donna Berzatto, madre dello chef Carmy.
A “rubare” la statuetta di miglior serie Tv comedy a “The Bear” è stata però la serie Universal “Hacks” (in Italia su Netflix), ideata da Lucia Aniello, Paul W. Downs e Jen Statsky, che poggia sull’interpretazione sarcastica di Jean Smart, nei panni dell’attrice comica Deborah Vance sul viale del tramonto a Las Vegas. La Smart ha conquistato anche la statuetta come miglior interprete (la seconda per lo stesso ruolo). Sempre fronte Netflix, conquista 6 riconoscimenti la serie “Baby Reindeer” di e con Richard Gadd, che ottiene in particolare il titolo di miglior miniserie, attore protagonista e per la non protagonista Jessica Gunning.
Tra i vari riconoscimenti, sono da segnalare: miglior attrice in una miniserie per Jodie Foster in “True Detective: Night Country” (Hbo, in Italia Sky); miglior attrice non protagonista categoria drama per Elizabeth Debicki in “The Crown”, per la sua interpretazione della principessa Diana Spencer; e ancora, attore non protagonista Billy Crudup nel ruolo dello spregiudicato produttore-manager Cory Ellison in “The Morning Show”, serie di punta di Apple TV+. Si registra purtroppo nuovamente un magro bottino per la serie giallo-comedy “Only Murders in the Building” (Hulu, Disney+), con Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez, che forte di 21 nomination per la terza stagione ne porta a casa solamente 3, e non di fascia alta.