Luigi Meneghello. Un singolare precursore del dispatrio

Scrittore ma anche, e prima ancora, insegnante, giornalista, traduttore... Partigiano; accademico italianista in Inghilterra; paladino della cultura anglosassone in Italia; rigoroso demolitore di ogni retorica, in particolare di quella appiccicatagli addosso dal ventennio fascista; estremo cantore senza nostalgia del mondo dialettale e contadino della Provincia vicentina; portavoce di una comunicazione linguistica fatta di impegno civile, pensata per capire e capirsi non per parlarsi addosso; precoce sperimentatore di quel “dispatrio” che oggi tocca, nolenti o volenti, a molti giovani italiani.

Luigi Meneghello. Un singolare precursore del dispatrio
Luigi Meneghello, pur nella ferma coerenza del suo profilo intellettuale, ha ricoperto molti ruoli. Ce ne avvediamo ora in particolare, a cento anni dalla nascita e a 15 dalla scomparsa (26 giugno 2007), scorrendo l’imponente bibliografia che la Bur sta riproponendo per intero.Il “dispatrio”, ieri come oggiNato il 16 febbraio 1922 a Malo, scuole superiori a Vicenza, facoltà di Lettere a Padova (laurea nel 1945, dopo la guerra), ufficiale degli alpini, nel 1943 viene mandato a presidiare la costa a Tarquinia. Dopo l’8...