Movimento studenti di Azione cattolica. La Terra chiede un cambiamento: la responsabilità è di tutti

«Ce la posso fare, posso fare / Meglio di mio padre / Io ce la posso fare, cambiare / La mia razza si estingue» canta Marracash nella sua canzone Greta Thunberg.

Movimento studenti di Azione cattolica. La Terra chiede un cambiamento: la responsabilità è di tutti

Sono parole molto forti quelle del rapper che con la sua musica denuncia la mancata azione ambientalista dei governi del mondo, con una voce che sembra gridare aiuto, ma allo stesso tempo è un inno di incoraggiamento ad affrontare la crisi climatica. Un’occasione per celebrare il nostro pianeta è senz’altro la Giornata Mondiale della Terra, che si è svolta, come ogni anno, il 22 aprile. Fu istituita nel 1970 dal senatore democratico americano Gaylord Nelson, che si ispirò alle manifestazioni pacifiste in Vietnam per dar vita a una protesta ambientale nazionale, poi diffusasi in tutto il mondo. Durante questa giornata si riflette sulla salvaguardia del pianeta, con eventi e manifestazioni che sottolineano la necessità di preservare e prenderci cura delle preziose risorse naturali che offre. Riconoscere l’importanza di questa data, festeggiandola ad esempio anche nelle scuole con iniziative ambientaliste, potrebbe essere un passo per sensibilizzare alla problematica climatica.

La scuola, infatti, è il luogo in cui i giovani si formano e sviluppano un pensiero critico individuale utile per il loro futuro. Per questo motivo, dovrebbe essere in grado di fornire agli studenti strumenti di informazione e di iniziativa concreta per rendere queste tematiche a loro più vicine, riuscendo a guidarli verso azioni pratiche e consapevoli nella quotidianità. Un esempio potrebbe essere l’insegnamento alla cura per la natura, attraverso la creazione di orti e giardini scolastici, oppure l’organizzazione di incontri con associazioni che operano in questo ambito. Questo incarico potrebbe essere ricoperto dalla materia Scienze naturali, biologia, chimica e scienze della terra o da Geografia, che tuttavia non si occupano di ambiente, crisi climatica e Antropocene, e, se lo fanno, ci dedicano poco tempo e attenzione. Esse infatti potrebbero essere utili per lo studio della Terra, del territorio in relazione alla popolazione, delle risorse ambientali e di tutto l’insieme di fattori che riguardano la nostra dimora. Altrimenti sarebbe come vivere in un condominio e non conoscerne il regolamento. Papa Francesco nell’enciclica sulla cura della casa comune, Laudato si’, ci richiama: «I giovani esigono da noi un cambiamento. Essi si domandano com’è possibile che si pretenda di costruire un futuro migliore senza pensare alla crisi ambientale e alle sofferenze degli esclusi». Eventi come la giornata della Terra o le manifestazioni per il clima ci ricordano che dobbiamo e possiamo essere cittadini vivi e attivi del mondo.

Chiara Prosdocimo e Gaia Romio

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