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Terra di migrazione, dal Marocco il cardinale Cristóbal López Romero lancia all’Europa un appello: “Non è possibile che un cristiano abbia verso le persone immigrate un atteggiamento di rifiuto. Non è accettabile. Un giorno quando ci presenteremo davanti a Dio, Lui ci dirà: ‘Vieni alla mia destra perché ero migrante e mi hai accolto’. Non so poi se le frontiere debbano essere totalmente aperte o meno. Non sto indicando regole o limitazioni. Questo spetta alla politica deciderlo. Ma il cuore deve essere aperto”

L'esercizio della giurisdizione, soprattutto in materia penale, è uno di quei campi in cui si misurano i valori fondamentali dello Stato di diritto.

Fabio Lugoboni, responsabile del dipartimento di Medicina delle Dipendenze dell’azienda ospedaliera universitaria di Verona, smentisce l’allarme fentanyl: “I consumatori italiani non lo cercano: il rischio è che lo trovino mischiato all’eroina. Sta crescendo invece la dipendenza da benzodiazepine o da analgesici oppioidi, ancora molto sottovalutati”

Miraglia: “Il Memorandum firmato nel 2017 da Minniti aveva un chiaro scopo propagandisco: fermare le partenze spacciando respingimenti e blocchi come un modo per ridurre le morti quando invece centinaia di uomini, donne e bambini morivano nei lager lontano dai nostri occhi”

Migliaia di persone premono alle frontiere per arrivare agli Stati Uniti. La situazione si fa ogni giorno più insostenibile, nonostante l'inesausto impegno delle Chiese locali. Al Sir parla il cardinale Álvaro Ramazzini Imeri, vescovo di Huehuetenango (Guatemala) e presidente della Pastorale della mobilità umana della Conferenza episcopale guatemalteca (Ceg) che lancia un doppio appello: al rispetto dei diritti umani e alla necessità di trovare soluzioni condivise tra i Paesi coinvolti.

"Nel nostro Paese c'è un razzismo sconosciuto e inconsapevole che riemerge nei momenti di tensione". Per Daniele Cologna, sociologo dell'immigrazione e sinologo, la paura verso i cinesi, con ristoranti e bar senza più clienti, non è altro che il risultato di un modo tutto italiano di guardare e raccontare "l'altro", il "diverso dalla propria cultura".

Il docente della Queen Mary University di Londra analizza per il Sir le ragioni che hanno portato al recesso del Regno Unito dalla "casa comune". “Sono sempre stato a favore dell’Unione europea e penso che questo nostro piede in Europa fosse uno dei pilastri della nostra prosperità e della nostra influenza sulla scena globale”. “Sono anche preoccupato per la Scozia, perché penso che ci sia una buona probabilità che i nostri cugini se ne vogliano andare". Duro giudizio sul premier: "Johnson non è guidato da principi morali, ma soltanto dal desiderio di rimanere primo ministro"

Continuano ad aumentare nel mondo contagi e vittime da coronavirus mentre l'Oms definisce l'infezione un'emergenza sanitaria globale e il governo italiano dichiara per la prima volta lo stato d’emergenza per rischi sanitari. La situazione è preoccupante, dice al Sir l'esperto, già presidente dell'Istituto superiore di sanità, "ma il virus, benché facilmente trasmissibile, non ha un alto tasso di letalità e il nostro Paese è ben attrezzato per fronteggiare l'emergenza"

Quello cinese è il primo mercato di sbocco in Asia per le imprese del territorio, con un ruolo di primo piano per i prodotti meccanici e una previsione di crescita costante per i prossimi anni. Il precedente della Sars rincuora: all’epoca non ci furono ripercussioni per la nostra economia. Il presidente Carlo Valerio: «Prudenza nelle analisi, ma crediamo che l’effetto sarà transitorio. E i magazzini delle aziende che esportano sono attrezzati per far fronte a eventuali ritardi».

Oggi, pochi istanti dopo aver ricevuto la relativa comunicazione dal Ministero della Salute, la Direzione regionale Prevenzione del Veneto ha inviato i sanitari del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 9 Scaligera a effettuare le necessarie indagini presso l’Hotel di Verona dove ha soggiornato per una sola notte la coppia di turisti cinesi ora ricoverati allo Spallanzani di Roma per il Coronavirus.

Oltre 5 mila progetti selezionati con 136 bandi, 186.923 persone beneficiarie effettive dei servizi e delle opportunità create con la programmazione regionale del Fondo sociale europeo, 716 milioni già stanziati: sono i risultati presentati oggi dalla Regione Veneto al Grandi Stazioni nell’evento di rendicontazione annuale dell’impiego dei fondi Fse dedicati al lavoro, alla formazione e all’inclusione sociale.