Lavoro, preghiera e annuncio. Che inestimabile tesoro

SpiritoAnimaCorpo. Le suore elisabettine da 70 anni presenza fondamentale per la vita di Villa Immacolata e di chi vi sale in cerca di silenzio, preghiera, confronto

Lavoro, preghiera e annuncio. Che inestimabile tesoro

«Chissà come sono arrivate! Chissà come hanno iniziato! Certamente sono arrivate delle donne con la loro carità. È questa che ha preparato ad aprire i battenti all’esperienza! Il significato di queste donne sta proprio nella carità. Che arriva prima! E mi piace associare alla spiritualità la carità. Di questo vorrei ringraziarle» (Claudio Cipolla, lettera per il 70° delle suore elisabettine a Villa Immacolata).

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È un passaggio della lettera del nostro vescovo per questa ricorrenza. Villa Immacolata celebrerà i suoi 70 anni di attività il prossimo 14 luglio 2020. Ma le suore sono arrivate un anno prima. Sono state richieste da don Pietro Brazzo, primo direttore della casa grazie all’ausilio di don Pietro Costa. Lo ricorda in una sua cronaca datata 18 giugno 1959: «Oggi per questa casa è festa solenne. Oltre a celebrare il beato Gregorio Barbarigo, noi con riconoscenza diciamo grazie alle venerate suore elisabettine che da dieci anni operano incessantemente per il bene di tanti sacerdoti e laici che qui vengono alla ricerca di Dio. Siamo grati alla madre generale per questo dono e alla provinciale di Padova, inoltre al venerato confratello don Pietro Costa che per primo s’interessò per avere la collaborazione della congregazione per la nascente opera. Grazie e auguri!».

Al grazie del nostro vescovo, al grazie di don Pietro Brazzo appena letto, di don Danilo Zanella che qui ha vissuto per ben 33 anni, voglio aggiungermi per farmi voce di tutte quelle persone che di qui transitano, incontrano la Casa e quindi il volto di queste donne consacrate e se ne ritornano alla propria vita con un beneficio interiore. La carità è diventata spiritualità. In un bell’intreccio di presenze e di storie! E la spiritualità è diventata carità. Realmente: nei volti e nelle mani, nei corpi di queste donne che hanno dato la loro vita in modo unico e significativo per questa nostra casa di spiritualità diocesana.

Da esclusivamente lavoratrici come hanno iniziato la loro permanenza presso Villa Immacolata, a presenze significative che non smettono e non vogliono smettere di lavorare, anzi onorano la loro vocazione anche con il servizio del fare, ma la loro presenza diventa soprattutto annuncio dentro ai gruppi e alle persone che di qui passano con l’animazione e la preghiera!

Sarebbe difficile pensare questa casa senza questa “maternità” che continua a fare del bene a tutti: a noi che vi abitiamo insieme, a chi viene a sostare in questo luogo, a chi entra per un periodo prolungato come alcuni sacerdoti. Noi ringraziamo. Noi continuiamo a pregare: Signore, manda santi sacerdoti e ferventi religiosi alla tua Chiesa… E le guardiamo come la presenza reale del Signore Gesù morto e risorto, vivo e vero, operante in mezzo a noi.

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