Idee

L'applicazione smartphone che ci permetterà di convivere con il virus arriverà a metà giugno in tutta Italia. Filippo Urbani Neri spiega i principi alla base del suo funzionamento

Guardando da lontano, perdiamo magari qualche dettaglio ma riusciamo a cogliere meglio la bellezza di un panorama. E lo stesso vale quando cerchiamo di analizzare un problema, delineare una soluzione. Serve la giusta distanza, per catturare l’insieme e non farsi sviare dai particolari. Ecco perché la riflessione di don Lucio Nicoletto è un prezioso punto di partenza per il viaggio che vogliamo intraprendere nelle prossime settimane.

Le proposte di Paolo Limonta, maestro e assessore all'edilizia scolastica del Comune di Milano, e di un vasto gruppo di insegnanti, genitori ed esperti contenute nel documento “La scuola sconfinata”. Intanto al via la mappatura degli spazi interni ed esterni delle scuole milanesi: “Nell'ottica di arricchire le attività didattiche”

L’esercizio di questa settimana è per i preti, ma anche per tutti coloro che con i preti collaborano e che la vita della Chiesa ce l’hanno a cuore: prendiamoci un momento di raccoglimento, con tre bei fogli bianchi e una penna davanti, e proviamo a stilare nel primo l’elenco di quanto la pandemia e la quarantena non sono riuscite ad arrestare del nostro ministero, e continuiamolo; poi facciamo un secondo elenco, quello delle cose nuove che abbiamo compreso o sentito o voluto per noi e le nostre comunità durante la quarantena, e adesso avviamolo; infine un terzo elenco di quanto non c’è stato nei giorni del lockdown, e la cui assenza non ha tolto niente a nessuno (anzi!), e smettiamolo definitivamente

Lo Spirito non annulla l’intelligenza, non sbarra la porta alla ricerca, ben al contrario sollecita a collaborare a quel disegno di salvezza di noi che ci sappiamo, tutti, figli di Dio. Allora la pandemia sarà pervasa dal Soffio, da noi stessi che agiremo sempre con consapevolezza e grande

Fratel Charles, da mistico e contemplativo, ci riporta alla consapevolezza che esistiamo, pensiamo, amiamo, ci muoviamo sempre in Dio anche quando non ci ricordiamo, e che l’uomo non può essere esaustivo in se stesso. Oggi anche noi cristiani, trascurando spesso la dimensione mistica e contemplativa della vita, crediamo che tutto inizi e finisca con la nostra esistenza. C’è, quindi, l’urgenza di rendere visibile Dio nella storia, attraverso la testimonianza, vivendo secondo Gesù Cristo e il suo Vangelo

Maurizio Colasanti è direttore d'orchestra di fama internazionale e autore di saggi, musica e testi teatrali. Con il Sir riflette sull'importanza del tempo “creativo” nella vita dell'uomo e sul suo recente lavoro intitolato “La musica è sfinita”. E spiega che anche la pandemia ha un risvolto utile: "Il Covid-19 ci ha obbligati a una discontinuità con la normalità che credevamo intangibile. Ciò ha provocato in molti di noi un atteggiamento di insicurezza, paura nel futuro, precarizzazione che ci ha indotto, per sopravvivere, a cambiare i paradigmi esistenziali. Così abbiamo riscoperto il valore del tempo dell'esistenza, le passioni, la bellezza del contatto umano"

E' il tema dell'approfondimento settimanale di Giornale Radio Sociale. Lavoratori, imprenditori, professionisti della musica e dello spettacolo hanno messo in piedi un coordinamento, “LaMusicaCheGira”, per promuovere una riforma definitiva del settore. Se ne parla con il promotore, Emiliano Colasanti