Idee

Senza la nevrosi strumentale delle riforme istituzionali, senza doversi arrabattare di riforma elettorale in riforma elettorale, si guardi alle cose da fare. E si chiamino le cose con il loro nome. Potrà venire così anche l’ispirazione per modellare equilibri e formule nuove per tempi nuovi. Abbiamo bisogno allora di prospettiva, di tempi congrui, per affrontare alcune priorità di cornice

Dal giorno in cui Cristo si è levato dai morti non vi è più alcuna situazione umana “a cielo chiuso": la resurrezione del Signore spinge il cristiano a testimoniare la propria speranza nella salvezza universale, a pregare per la venuta del Regno, ad attendere il giorno radioso in cui tutte le lacrime saranno asciugate.

Dal giorno in cui Cristo si è levato dai morti non vi è più alcuna situazione umana “a cielo chiuso": la resurrezione del Signore spinge il cristiano a testimoniare la propria speranza nella salvezza universale, a pregare per la venuta del Regno, ad attendere il giorno radioso in cui tutte le lacrime saranno asciugate. La Pasqua, le energie del Risorto, l’attesa della resurrezione hanno come destinatari l’intera umanità, la creazione tutta! La Pasqua apre per tutti l’orizzonte della vita eterna: che questa Pasqua sia davvero giorno di speranza per tutti!

Anche per la sopravvivenza spirituale serve una buona “efficienza energetica”. E in tempi di riduzione delle energie, non si può andare avanti con il criterio del “si è sempre fatto così” o con il lamento “guarda cosa ci tocca”, ma bisogna prospettare il futuro e non bloccarsi di fronte a considerazioni puntate all’indietro.

Basta pregiudizi su me e papa Francesco. Una lettera di Benedetto XVI sgombra il campo dalle polemiche e indica la strada: senza continuità vi è solo rottura, ma senza discontinuità vi è solo sterile ripetizione.

Nell’attuale scenario politico il pensiero di Aldo Moro non torna per suscitare nostalgie e ricordi - che pure hanno umanamente un grande valore - ma per chiedere con insistenza di ritrovare la ragioni più profonde di un impegno, di un servizio, di una responsabilità di fronte alla storia, di fronte alle generazioni che salgono.

Paure, rabbie, pulsioni ma anche la voglia di voltar pagina gonfiano i numeri di 5 Stelle e Lega. Archiviata tutto d'un colpo la stagione del bipolarismo, tramontati Berlusconi e Renzi, dal voto emerge un quadro politico rivoluzionato e ricco di incognite per il futuro.
Non sarà facile definire un nuovo assetto per quella che in tanti già definiscono la Terza Repubblica: perché non c'è una maggioranza parlamentare degna di questo nome e perché il copione politico e gli attori sono totalmente inediti.

Questa domenica l’Italia è chiamata al voto. Non è retorica, né una frase fatta, dire che siamo a uno snodo cruciale, in cui forse più di altre volte il nostro voto è gravato di responsabilità. 

Papa Francesco, nella Laudato si’, invita a «sviluppare una nuova capacità di uscire da se stessi verso l’altro». È la chiave della cura per l’altro e l’ambiente.

Si chiude questa settimana il nostro viaggio tra i programmi elettorali. Torna intanto rinnovato l’appuntamento con Tonioloricerca.

Chiese & chiose. Dal carnevale all’Exultet. La riflessione di don Cesare Contarini: «Davvero il vivere in comunità offre molte occasioni di gioia e pienezza. E se la vita comunitaria mette alla prova... è allora che può far scoprire la super-gioia dopo una riconciliazione, una ripresa del cammino»...

Non esiste vero ecumenismo senza conversione del cuore. E questo vale anche di fronte a sfide come il processo migratorio che ci interpella pure in tema di fede.

La natalità contrinua a crollare. L'Italia è sempre più vecchia. Il nuovo parlamento si occupi degli uomini e delle donne che fanno più di un figlio, ormai una minoranza. Ma la politica, in questa campagna elettorale, tace.