Schermi

Ieri sera, per la prima volta al Festival, l'esibizione di una compagnia romana di autistici gravi, schizofrenici e malati di mente, il Teatro patologico. “La musica è ovunque intorno a noi; fa musica il respiro, il battito delle mani, fanno musica i piedi. La musica è un dono, mi aiuta a dire quello che le parole non sanno pronunciare, a esprimere ciò che sento. La gioia, l’emozione, l’amore”: questa l’introduzione al brano cantato e suonato dalla compagnia

Ieri la seconda serata del Festival all'insegna della vita e della bellezza che riesce a sprigionare anche nei momenti più difficili. Il coraggio e la saggezza di Bianca Balti con il suo hashtag "La vita è bella". La risposta al bullismo di Lucio Corsi e l'indice puntato di Willie Peyote contro la superficialità "il peccato di quest’epoca". E poi la lettera della madre di Achille Lauro, inviata dall'artista ai giornalisti all’1.47 di notte

Sanremo sarà sempre Sanremo se resterà ancorato all’anima e alle vibrazioni del cuore dell’uomo

La prima serata della kermesse canora ha avuto sicuramente come momento clou il video messaggio di Papa Francesco, con il rischio, però, dettato dalla logica della televisione, di passare subito alla prossima emozione… È una delle riflessioni che offre al Sir, nella sua analisi, dell’aperura della 75ª edizione il professore di Filosofia morale e di Etica della Comunicazione all’Università di Pisa

Quattro cantautori, quattro brani che esplorano i temi dell'amore e della vita. Brunori Sas racconta la rivoluzione di una nascita, Gabbani celebra la consapevolezza dell’esistenza, Cristicchi affronta la delicatezza del rapporto con i genitori anziani e Lauro esplora il tormento dell’amore giovanile. I commenti degli artisti in vista della loro partecipazione al Festival di Sanremo

Bob Dylan agli esordi negli anni ’60 è al centro del film “A complete unknown” di James Mangold, con Timothée Chalamet in una straordinaria mimesi fisica e canora. In sala anche la commedia italiana “10 giorni con i suoi” di Alessandro Genovesi, terzo capitolo sulle disavventure della famiglia Rovelli, con Fabio De Luigi e Valentina Lodovini, ambientata nella solarità della Puglia

Il dramma della vendetta e il lavorio della corruzione della violenza. Quali sono i confini tra lecito e illecito, giustizia e reato, bene e male? Interrogativi esistenziali, morali, che prendono copro dalla visione di due prodotti di qualità in ambito seriale rilasciati a gennaio. Anzitutto su Netflix la miniserie “Acab” targata Cattleya, sei episodi diretti da Michele Alhaique che prendono le mosse dal romanzo di Carlo Bonini con Marco Giallini, Adriano Giannini, Valentina Bellè e Pierluigi Gigante. Diverso è l’approccio e lo stile di “Il Conte di Montecristo”, diretta dal danese Bille August, dal romanzo di Alexandre Dumas, una produzione di respiro internazionale di cui è capofila Palomar, con Sam Claflin, Jeremy Irons e Michele Riondino

Il musical "Bernadette de Lourdes", con 400mila spettatori in 200 repliche dal 2021, debutta oggi a Roma (Auditorium Conciliazione, fino al 16 febbraio) prima di tappe a Napoli, Bari e Torino. L’anteprima del 14 gennaio è stata offerta dall’Elemosineria Apostolica a persone in difficoltà e volontari, nell’ambito del cartellone ufficiale del Giubileo 2025. Alla vigilia del debutto il Sir ha intervistato la protagonista, Gaia Di Fusco

La produttrice Fatima Lucarini spiega al Sir: “È un musical per tutti, credenti e non credenti. Racconta di una ragazzina che, con la sua testimonianza, ha trasformato un paesino sperduto in mezzo ai Pirenei in una delle più grosse mete di pellegrinaggi. E offre a tutti, grandi, ma giovani soprattutto, un grande esempio: il coraggio di portare avanti le proprie convinzioni, di non arrendersi al primo ostacolo. Ecco, questo è un messaggio per tutti, anche a prescindere dalla fede”

“Emilia Pérez” del regista francese Jacques Audiard, nella cerimonia dei Golden Globe ha conquistato quattro statuette di peso. Un titolo ambizioso che si posiziona al crocevia di più generi: thriller, noir, musical e dramma esistenziale. Su Sky e Now la serie “M. Il figlio del secolo” del britannico Joe Wright, interpretata con intensità da Luca Marinelli. Dal romanzo Premio Strega di Antonio Scurati, è il racconto in chiave pop e feroce dell’ascesa di Benito Mussolini, dal 1919 al 1925. Infine, in onda con successo su Rai Uno la miniserie “Leopardi. Il poeta dell’infinito” di Sergio Rubini, con Leonardo Maltese, Cristiano Caccamo e Giusy Buscemi.

Le feste di Natale chiamano a raccolta, in casa, con la tavola della festa ma anche nei luoghi che fanno aggregazione, comunità. Uno di questi è la sala cinematografica, che mette d’accordo un po’ tutti, soprattutto di cerca risate ed evasione. Ecco il punto allora sui principali titoli al cinema da scoprire nei giorni di festa: la commedia “Io e te dobbiamo parlare”, il thriller “Conclave”, il dramedy “Diamanti”, il live-action “Mufasa. Il re leone”, il sentimentale “Le occasioni dell’amore”, il dramma esistenziale “Una notte a New York” e il biopic “Maria” sulla Callas

Il cerchio della vita. Prosegue il racconto della famiglia di Simba, che il pubblico ha scoperto nel 1994 con “Il re leone”, divenuto uno dei cartoni della Disney più amati di sempre. A distanza di trent’anni, ecco arrivare nelle sale per l’appuntamento natalizio “Mufasa. Il re leone”, prequel che ricostruisce la storia del padre di Simba, con una veste grafica suggestiva e iperrealistica. Rai Cinema scommette invece sulla coppia Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni con “Io e te dobbiamo parlare”, scritto e diretto dallo stesso Siani. Infine, esce con Lucky Red “Una notte a New York", opera prima scritta e diretta da Christy Hall, un dialogo esistenziale tra due sconosciuti in un taxi

Mariangela Melato, Virna Lisi, Monica Vitti. A loro è dedicato “Diamanti” di Ferzan Ozpetek. In verità la dedica potrebbe essere allargata a Franca Valeri, Claudia Cardinale, Bette Davis, Gloria Swanson e in generale tutte le dive del cinema di ieri e di oggi. In uscita in più di 400 copie dal 19 dicembre con Vision Distribution, “Diamanti” si candida a essere uno dei titoli forti del Natale, per una storia che unisce forma e contenuto, con un cast di grande richiamo. Oltre a rendere omaggio al mondo del cinema, del teatro e dell’arte in generale, compreso il genio di couturier di moda e di storici laboratori sartoriali, il film è un inno alla forza, alla resilienza e alla solidarietà femminile. Un’opera raffinata, avvolgente e vibrante, che tratteggia il valore del “Noi” e il desiderio di riscatto nonostante le fatiche, le fratture della vita