Schermi

“La vita è sempre più forte” dice Alessandro Galassi, regista del docufilm prodotto da Avvenire dal titolo “The Dreamers - Afghan women’s resistance”, davanti alla platea romana che ieri ha potuto vedere in anteprima assoluta il frutto dell'attenzione del quotidiano dei vescovi nei confronti della sorte delle donne afghane che dopo il ritorno del regime talebano nell'agosto del 2021 hanno subito una regressione completa dei loro diritti, ma non si sono arrese.

Su Sky e Now la seconda stagione del period drama “The Gilded Age” firmato Julian Fellowes. Nobiltà, borghesia, matrimoni e lotte di classe nella New York del 1883

In “The Marvels”, diretto da Nia DaCosta, a occupare il centro della scena sono tre magnifiche eroine: Carol Danvers alias Captain Marvel, l’adolescente Kamala Khan e l’astronauta Monica Rambeau. Un racconto avventuroso, brillante e colorato che conquista soprattutto per la caratterizzazione del trio. E inoltre, in sala dal 13 al 15 novembre con Nexo Digital la storia di un’altra eroina, la diva della danza classica Carla Fracci che risplende nel bel documentario “Codice Carla” firmato Daniele Luchetti

Su Apple TV+ la miniserie “Lezioni di chimica” (“Lessons in Chemistry”) firmata dallo showrunner Lee Eisenberg, dal bestseller di Bonnie Garmus: Stati Uniti anni ’50, Elizabeth Zott è una brillante chimica la cui carriera però viene frenata da un maschilismo invidioso e arrogante; la sua rivincita parte dal piccolo schermo, diventando una nota divulgatrice scientifica nel programma di cucina “Supper at Six”. Su Sky e Now al via la serie drammatica giocata tra thriller e dramma morale “Unwanted. Ostaggi del mare” diretta da Oliver Hirschbiegel e firmata da Stefano Bises. Prendendo le mosse dal romanzo inchiesta “Bilal” di Fabrizio Gatti, “Unwanted” affronta il tema dell’accoglienza migranti raccontando un salvataggio di 28 esuli africani da parte di una nave da crociera nel Mediterraneo

Con la sua potente fiaba “Io Capitano”, il regista Matteo Garrone racconta il lungo e duro viaggio di Seidou e Moussa, due ragazzi che lasciano il Senegal per raggiungere l’Europa. Intervistato da Scarp de’ tenis, afferma: “l’Africa è un Paese fatto di giovani. Che questi ragazzi e ragazze abbiano il desiderio di conoscere il mondo, cercare opportunità migliori, esattamente come abbiamo fatto e continuiamo a fare noi, è normale. Impedirglielo è una violazione dei diritti fondamentali dell’uomo”

Il regista francese Robert Guédiguian presenta “Et la fête continue!” (“E la festa continua!”), dove ritroviamo la sua comunità di attori-famiglia: dalla moglie Ariane Ascaride ai fidati Jean-Pierre Darroussin e Gérard Meylan, senza dimenticare la città di Marsiglia. L’opera ricorda un tragico fatto di cronaca avvenuto nel 2018, il crollo di due palazzine in rue d’Aubagne, allargando poi lo sguardo sul valore della memoria. Alla Festa del Cinema c’è anche il film “Firebrand” del brasiliano Karim Aïnouz, intenso ritratto di Catherine Parr, sesta moglie del sovrano Enrico VIII nell’Inghilterra del Cinquecento

Emma Dante, drammaturga palermitana, presenta “Misericordia”, adattamento della sua omonima opera teatrale del 2020. Uno sguardo intenso e livido su un giovane orfano, Arturo, cresciuto da una comunità di prostitute in un mondo popolato da uomini miseri e predatori. È un’opera prima il dramma familiare “Cottontail” del britannico Patrick Dickinson con protagonista l’attore giapponese Lily Franky, tra gli interpreti di riferimento del cinema di Hirokazu Kore'eda

Antonio Albanese, con “Cento domeniche”, ci racconta il recente crac delle banche popolari in Italia attraverso la prospettiva di un correntista frodato e umiliato. Un film duro, bruciante, che si apparenta alla cinematografia di Ken Loach, dei fratelli Dardenne e di Stéphane Brizé. Un’opera importante e necessaria, che però non lascia spazio alla speranza. Albanese graffia anche come attore, cesellando un ruolo struggente. In cartellone alla Festa anche il bel documentario “Quattro/Quinti” di Stefano Urbanetti, racconto a bordo campo della squadra di calcio Asdd Roma composta da giocatori non vedenti. Un’opera che alterna azione, momenti di spogliatoio e storie personali

Storie di donne coraggiose, che fanno la differenza, anche nel secondo giorno della Festa del Cinema di Roma. Dopo il film di apertura “C’è ancora domani”, ritratti femminili forti e incisivi ricorrono nel poliziesco “Diabolik. Chi sei?” e nel survival movie “The End We Start From”. Con “Diabolik. Chi sei?” i Manetti bros. completano la loro trilogia omaggio al fumetto cult delle sorelle Giussani, esplorando lo sfondo socioculturale dell’Italia anni ’70 e al contempo andando a caccia delle radici identitarie del ladro. Ancora, ci parla di un domani neanche troppo distopico “The End We Start From”. È l’opera prima di Mahalia Belo, dal romanzo di Megan Hunter, che racconta le fatiche di una neomamma in una Londra assalita da piogge fuori controllo

Su il sipario della 18ª Festa del Cinema di Roma (18-29 ottobre) con l’opera prima di Paola Cortellesi, “C’è ancora domani”, fotografia sociale di una donna, di tante donne, nell’Italia a poche settimane dal referendum istituzionale del 2 giugno 1946. E ancora, in sala dal 19 ottobre l’ultimo splendido film di Martin Scorsese, “Killers of the Flower Moon”, un intenso e livido dramma storico dalle sfumature western, un’opera che rilegge violenze e crimini ai danni degli indiani Osage negli Stati Uniti degli anni ’20 del Novecento

Custodire la memoria, soprattutto in tempi fragili e incerti. L’opera prima di Claudio Bisio, “L’ultima volta che siamo stati bambini”, dal romanzo di Fabio Bartolomei, ci consegna una storia di infanzia sognante messa alla prova della crudezza della Seconda guerra mondiale.  Ancora, al cinema con Lucky Red l’intenso “Dogman” firmato dal geniale regista francese Luc Besson, che orchestra un racconto sociale di disperante solitudine, che sembra perdersi in derive fosche alla “Joker” per poi aprirsi invece alla grazia. Infine, su Prime Video la serie giallo-poliziesca “Everybody Loves Diamonds” sul clamoroso furto di diamanti ad Anversa nel 2003. La regia è di Gianluca Maria Tavarelli, protagonisti Kim Rossi Stuart, Anna Foglietta e Gian Marco Tognazzi